In-8 p. (mm. 221x155), 3 voll., brossura orig., pp. (6),143; 152; 162,(2). "Prima edizione" del poema di quindici canti in ottave di Tommaso Grossi (1790-1853). “Sostenuto dai romantici che vi scorgevano un rinnovamento e un ringiovanimento della materia trattata dal Tasso nella "Gerusalemme Liberata", il poema suscitò subito aspre critiche che scoraggiarono l’autore. Tuttavia non mancò ai "Lombardi" una vera popolarità soprattutto grazie a motivi che trovarono echi nel nascente spirito nazionale.. E’ noto come, nel cap. XI dei "Promessi Sposi", il Manzoni inserisce un verso dell’ancora inedito poema grossiano, senza dirne il nome dell’autore, ma prevedendo ‘un bel rumore’ quando l’opera fosse uscita”.
L'opera fu assai apprezzata dal pubblico, ma presto scoraggiata dalla critica. Dal poema fu ricavato da Temistocle Solera il libretto per la celebre opera lirica di G. Verdi, rappresentata alla Scala l'11 febbraio 1843. Una nuova versione, in francese, intitolata Jérusalem andrà in scena nel 1847. Quarta opera scaligera di Verdi, milanese fin nel titolo e nella provenienza dell'autore del soggetto