Excerpt from Canti (Classic Reprint)



Ma non senza de' Persi orrida pena ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra or salta a quello in tergo e si gli scava con le zanne la schiena, or questo fianco addenta or quella coscia; tal fra le perse torme infuriava l'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; vedi intralciare ai vinti la fuga i carri e le tende cadute, e correr fra' primieri pallido e scapigliato esso tiranno; ve' come infusi e tinti del barbarico sangue i greci eroi, cagione ai Persi d'infinito affanno, a poco a poco vinti dalle piaghe, l'un sopra l'altro cade. Oh viva! Oh viva! Beatissimi voi, mentre nel mondo si favelli o scriva.