Excerpt from Della Storia d'Italia, Vol. 2: Dalle Origini Fino Ai Nostri Giorni (Classic Reprint)



E prima, delle due francese e spagnuola combattenti tra sé per sessantasette anni; poi della spagnuola pesante sola per cento quaranta; poi delle due, francese ed austriaca, contrappesanti in guerra o in pace, per centoquattordici altri. E da queste tre combi nazioni diverse di preponderanze verranno poi naturalmente le tre suddivisioni di quest'ultima età nostra. Nella quale non faccia specie se dimoreremo più a lungo che nell'altre più lontane. Cosi abbiam fatto, a disegno, fin da principio. Nelle storie scritte ad uso degli eruditi, si soglion cercare i particolari de' tempi quanto più antichi. Ma nelle storie scritte ad uso comune, popolare, giovano all'incontro tanto più i particolari, quanto più son di tempi vicini, simili a' nostri, più utili ad accennare ciò che sia da imitare, ciò che da fuggire. E rimanendo ora nel primo de' tre periodi detti, ci par da notare che niuno forse mai quanto, quello s'assomigliò ai tempi nostri. Una delle volgarità di questi è di credere, che non somiglino a nessun altri, che non mai si sien veduti tanti e cosi grandi fatti, tante e cosi grandi no vità. Quindi poi due gravi errori, due politiche contrariamente esagerate e mediocri: di alcuni timidi, spaventati per sé, od anche candidamente per altrui, di quel moto che par loro ano malo, pericoloso, e a cui si fanno un dovere di resistere, senza eccezione né discernimento; di altri avventati e buonamente com piacentisi in ogni moto, in ogni novità, e che si fanno un dovere di secondarle, di spingerle, senza discernimento pur essi. Non molti sanno vedere il proprio tempo qual è; non molti, che il nostro, pieno di fatti nuovi e progressivi senza dubbio, è perciò appunto simile ad altri tempi non meno pieni di tali fatti; di versi l'uno e gli altri in ciò solo, che i progressi posteriori son di lor natura pur ulteriori; ma di nuovo simili in ciò, che tra le novità sempre le une son progressi, e le altre all'incontro arresti o regressi; e che quindi sempre ogni politica assennata debb'essere discernente, e constare delle due opere del secon dare e del resistere. Ad ogni modo, se niun tempo mai fu pieno di grandi novita', certo fu quello che siamo per correr qui dal 1492 al 1559, dalla chiamata di Carlo VIII che turbo l'italia e la cristianità, alla pace di cateau-cambresis che bene o male.