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"Viet Nam" F8F-1B BEARCAT 

1/48 HOBBY CRAFT HC1442 >> SIGILLATO >> SEALED

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 +++ GRANDE DOCU OMAGGIO GIFT  ++++++DOCU DVD OMAGGIO una quantita' esagerata di libri, monografie articoli modellisti ed altro sugli aerei Americani della fine della Seconda Guerra Mondiale e del periodo postbellico e conflitto nel Viet Nam 

.... ORMAI USCITA DI PRODUZIONE DA TEMPO E' DIVENTATA UNA SCATOLA DA COLLEZIONE ....UN VERO MUST !!!
direttamente dalla mia collezione personale, perfetto nelle sue linee un ottimo stato conservato intatto scatola in ottimo stato ancora avvolta nel suo cellophan

Un po di storia e tecnica....:

Il Bearcat era un monoplano monomotore ad ala media di struttura metallica dalla concezione tradizionale. La fusoliera, di sezione ovoidale, era quanto più piccola possibile per alloggiare il grosso motore a doppia stella a 18 cilindri Pratt & Whitney R-2800, ed era basata su una struttura metallica di ordinate trasversali e longherine longitudinali. L'ala aveva lo stesso profilo di quella dell'F6F Hellcat, il predecessore dell'F8F su cui era basato. Anch'essa metallica, alloggiava al suo interno due mitragliatrici Browning M2 da 12,7 mm per lato. Le estremità alari potevano essere ripiegate verso l'alto, com'era consueto negli aerei imbarcati, per risparmiare spazio sulle portaerei. Gli alettoni erano dotati di alette compensatrici, e l'intero bordo d'uscita era occupato da ipersostentatori di curvatura[7].

L'enorme elica quadripala Aeroproducts da 3,76 m (12 ft 4 in) di diametro rendeva necessario un carrello d'atterraggio molto lungo, che si retraeva ruotando verso l'interno e veniva alloggiato nel ventre dell'ala. Il ruotino posteriore, anch'esso retrattile, era di gomma piena. Come tutti gli aerei imbarcati, il Bearcat aveva un gancio d'appontaggio retrattile per sfruttare il cavo d'arresto[7].

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Un F8F-2 nel 2004

Al 6 ottobre 1944, 2023 apparecchi erano stati ordinati alla Grumman, e ad essi se ne aggiungevano 1876 che la General Motors avrebbe dovuto produrre su licenza con la designazione di F3M-1. Quando la guerra finì, nell'agosto 1945, la Grumman aveva raggiunto una produzione di 100 aerei al mese ma la commessa di F3M-1 fu semplicemente cancellata, mentre alla Grumman rimasero ordini per 770 F8F.

Il primo reparto operativo a ricevere i Bearcat, il 21 maggio 1945, fu la squadriglia navale VF-19 a Santa Rosa, in California. Dopo aver risolto problemi di perdite di carburante e di liquido idraulico, la squadriglia prese il mare in luglio e avrebbe partecipato all'invasione del Giappone se essa non fosse stata resa superflua dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Altre due unità ricevettero il modello in agosto, ed entro il 1948 24 squadriglie furono equipaggiate con i Bearcat[8].

La versione F8F-1, con ottime caratteristiche complessive, soffriva ancora di problemi connessi con la scarsa stabilità laterale. Per risolvere il problema si allungò la deriva di 40,6 cm (la possibilità di aggiungere due piccole derive ausiliarie fu scartata). Benché la marina statunitense cercasse di accelerare al massimo l'entrata in servizio di apparecchi con motore a reazione, il Bearcat rimase ancora per diversi anni il migliore della sua categoria, e nel 1947 si decise di continuarne la produzione introducendo la versione F8F-2: oltre alla deriva ingrandita, era dotata di blindature aggiuntive, di equipaggiamento migliorato e di un motore R-2800-30W con compressore a rapporto variabile. L'armamento fu portato a quattro cannoni da 20 mm con 205 colpi ciascuno. Oltre alla versione base di F8F-2 fu prodotta la versione F8F-2P da ricognizione fotografica, con una macchina fotografica con obiettivo a lunga focale dietro l'abitacolo, e con armamento ridotto a due cannoni[8]. Nell'immediato dopoguerra l'US Navy condusse test per valutare il Bearcat nel confronto con aerei a reazione. Il primo test vide l'F8F contrapposto al McDonnell XFD-1 Phantom, al quale si rivelò superiore a tutte le quote inferiori ai 3 000 metri. Il secondo, nel 1946, consisté in un combattimento simulato tra un Bearcat e un Lockheed P-80 Shooting Star: benché il Bearcat fosse nettamente più manovrabile, non riuscì mai a portarsi in posizione di tiro. Tuttavia il valore dell'F8F si rivelò quando nel 1946 un esemplare decollato da una pista di 35 metri raggiunse i 10 000 piedi (3048 metri) in 94 secondi, superando ogni macchina a reazione. Evidentemente, la transizione dalla propulsione a pistoni a quella a reazione avrebbe richiesto ancora tempo[8].

Tre F8F-2P da ricognizione intorno al 1950.

Se le forze armate americane iniziarono a ritirare i Bearcat nel 1949, completando il processo nel 1955, in altre parti del mondo la loro carriera era destinata ad essere ancora lunga. La Francia, che dal 1946 era impegnata nella guerra d'Indocina, acquistò oltre 160 tra F8F-1 e F8F-1B. Questi presero attivamente parte ai combattimenti tra il luglio 1951 e il marzo 1954, incontrando solo la forte resistenza dell'artiglieria contraerea vietnamita. Parteciparono anche alla battaglia di Dien Bien Phu, nel corso della quale diedero buona prova, anche se i piloti si lamentarono della scarsa autonomia. Alla fine della guerra, i Bearcat francesi furono ceduti al Vietnam del Sud. Nello stesso periodo gli USA cedettero 129 apparecchi alla Thailandia nell'ambito del progetto MDAP, impiegati fino al 1962[9].

Alcuni Bearcat furono acquistati da privati e impiegati in ruoli civili, in particolare come aerei da competizione. Privati dell'armamento e dotati di dispositivi per l'iniezione di acqua e metanolo nei cilindri, erano capaci per brevi istanti di potenze eccezionali. Il 16 agosto 1969 l'F8F-2 modificato di Daryl Greenamyer batté il record di velocità per aerei a pistoni raggiungendo i 776,449 km/h, record poi polverizzato il 21 agosto 1989 da un altro Bearcat, il Rare Bear, il cui motore era un Wright R-3350 pesantemente modificato, capace di toccare i 4500 CV di potenza e che, su una distanza di 3.000 m, fece di media gli 850,083 km/h[1]. Tra il 1946 e il 1950 gli F8F equipaggiarono la pattuglia acrobatica della US Navy, i Blue Angels.