GINKGO BILOBA - GINCO, 10 SEMI SELEZIONATI

Un vero, importante, unico e vivo reperto preistorico sotto i nostri occhi: questo è il Ginkgo biloba. Un albero che già di per sé ha una sua unicità perché si tratta di una conifera con le foglie da latifoglia, anche queste alquanto bizzarre, a forma di ventaglio con un abbozzo di spaccatura centrale, di un verde brillante che in autunno diviene giallo oro per poi scurirsi e cadere. Ma ciò che lo rende in via esclusiva importante è la sua resistenza e tenacia, perché le foreste di Ginkgo si estendevano floride già 150 milioni di anni fa e questo albero ha assistito alla scomparsa dei Dinosauri e degli altri animali preistorici ed ha superato indenne le successive ere geologiche e le glaciazioni.  Quando poi sembrava esso stesso scomparso, fu ritrovato da una spedizione botanica in Cina nel 1754. Fu una grande vittoria per la comunità scientifica che se ne accaparrò i semi e lo diffuse in tutto il mondo.

Oggi lo ricordiamo per il prezzo altissimo di 40 scudi pagato, per averlo, dall’Orto Botanico di Parigi e dalla longevità di quello acquistato dall’Orto Botanico di Padova ancora oggi vivente. Ma,  da ultimo,  non va dimenticata la sua capacità di sopravvivere alla bomba di Hiroshima, infatti nella primavera successiva all’esplosione, in mezzo alle ceneri radioattive, dai monconi di queste piante si svilupparono dei germogli e da ciò venne considerato l’Albero della Rinascita da Giappone e Stati Uniti d’America. 

Il Ginkgo ha un portamento importante, si adatta a qualsiasi terreno e resiste sia al caldo di un’estate torrida sia a temperature di -35°, resiste alla siccità ed alla abbondanza di acqua, da adulto non richiede concimi o cure di sorta, ma non ama le potature.

Basterà guardarlo per sentirsene orgogliosi e susciterà, forse, un po’ di invidia tra i nostri vicini. E chissà, forse tra 400 o 500 sarà ancora ammirato dai nipoti dei nostri pronipoti.

 

ISTRUZIONI DI GERMINAZIONE

Porre i semi in acqua a temperatura ambiente per 24 ore.

Asciugarli leggermente con un panno e porli in frigorifero per un periodo di 60 giorni all'interno di un contenitore traforato.

In primavera i semi andranno messi in vasetti con un miscuglio di terriccio e sabbia fino alla loro germinazione.

Le piantine, poi, non andranno esposte alla luce diretta del sole né dovranno essere troppo innaffiate, anzi, controllare che il terreno sia ben asciutto, ma non secco, tra un’innaffiatura e l’altra.

In inverno, per i primi due anni, occorre aver cura di non esporre la pianta troppo al freddo.

In seguito, non richiederà più alcuna cura.