NEPENTHES MADAGASCARIENSIS - PIANTA CARNIVORA, 10 SEMI SELEZIONATI

 

Le Nepenthes appartengono, senza dubbio, ad uno dei più affascinanti e suggestivi generi delle piante carnivore. Note anche per le loro notevoli qualità ornamentali, le Nepenthes sono caratterizzate anche dalle esigenze particolari che richiedono nella loro coltivazione.
Sono piante originarie delle foreste tropicali asiatiche e di alcune aree del Madagascar e dell’Australia. In natura si presentano sotto molteplici aspetti a seconda della specie, tutte caratterizzate dal particolare ascidio: ne esistono a forma di becher e di caraffa, di bicchieri per vino dal collo stretto e di flutes da champagne lunghi e sottili. Ve ne sono di piccole dimensioni che paiono lampade spente appese sui tronchi degli alberi.
La strategia di cattura di questo genere è analoga a quella delle Sarracenie. Esse attirano gli insetti grazie alla fragranza del nettare; questi scivolano poi sulle pareti dell’otre, rese ancor più pericolose dalla presenza di una superficie a scaglie cerose che ostacola la presa delle zampe, annullando ogni possibilità di scampo. Non appena un insetto cade nel liquido, dibattendosi per non affogare, provoca uno stimolo sulle ghiandole presenti lungo le pareti dell’otre, le quali cominciano a secernere una sostanza digerente. Si tratta di un acido talmente potente da ridurre una mosca in un involucro vuoto in qualche giorno, mentre un moscerino può sparire anche in poche ore. Il meccanismo è così efficiente che non soltanto gli insetti più piccoli sono preda di queste piante carnivore, ma anche scarafaggi, centopiedi, scorpioni e persino topi e pipistrelli.

La Nepenthes madagascariensis appartiene al gruppo di Nepenthes che si trovano al di sotto della linea Batimetrica dei 1000 m d'altitudine. Corrisponde dunque alle Nepenthes dette di pianura. Queste piante possono essere mantenute in coltura in terrari a temperatura costante. Queste condizioni sono facili da riprodurre in appartamento, perchè non è necessario riprodurre un un gap di temperature tra il giorno e la notte.

 

COLTIVAZIONE
Come abbiamo detto, le piante di Nepenthes, esigono particolari condizioni che, per alcuni aspetti, non corrispondono esattamente alle regole standard della coltivazione delle piante carnivore. In generale possiamo dire che coltivare una nepenthes, rispetto alle altre piante, e’ difficile ed impegnativo ma sicuramente anche molto più soddisfacente.

 

I fattori fondamentali per la coltivazione delle Nepenthes sono:
1- TEMPERATURA
2- COMPOSTO
3- ANNAFFIAMENTO
4- UMIDITA’
5- ESPOSIZIONE
6- NUTRIZIONE

La considerazione sulla quale occorre basarci è il fatto che le Nepenthes sono piante epifite tropicali.

Da ciò ne deriva che la temperatura dovrà essere sempre piuttosto elevata, cioè non inferiore ai 20C e non superiore ai 40°C. La temperatura dovrà rimanere all’interno di questo intervallo di tempo per tutto l’anno: questo significa che le Nepenthes non sono piante coltivabili all’aperto nel nostro clima temperato, soprattutto in inverno.

Anche il composto sul quale cresceranno merita una particolare considerazione: prima di tutto, a differenza delle altre piante carnivore, le nepenthes non possono crescere in un composto basato primariamente di torba, poichè questa, se in eccesso, ne inibisce la crescita. A quanto pare il composto ideale sembra essere costituito da 2 parti di corteccia per orchidee, 2 parti di agriperlite (o sabbia silicea) ed 1 parte di torba (importante non eccedere).
Il composto dovrà anche essere costantemente umido ma a ciò NON bisogna provvedere con il tradizionale metodo del "letto d’acqua": occorre quindi annaffiare costantemente la pianta dall’alto, almeno una volta al giorno onde mantenere sempre umido il terreno. Anche in questo caso si consiglia di utilizzare acqua piovana o distillata.

Un fattore molto importante per la coltivazione delle Nepenthesè l’umidità: crescere una Nepenthes in un ambiente secco e ventilato è praticamente impossibile. Pertanto bisogna provvedere a fornire un ambiente molto umido e a bassissima ventilazione: questo significa un ambiente con umidità relativa possibilmente non inferiore all’ 80% e ad una circolazione d’aria assai ridotta.
Per questo scopo la coltivazione in terrario è perfetta e, anzi, se questo è abbastanza grande, si dimostra il miglior luogo di coltivazione delle Nepenthes.
Riesce bene anche la coltivazione in serra, purchè questa sia costantemente riscaldata anche in inverno e si provveda a mantenerne alta l’umidità relativa.
Una coltivazione all’aperto della Nepenthes, come già detto, è praticamente impossibile, a patto che non venga posizionata in un luogo poco ventilato e si provveda giornalmente ad irrorarla con un nebulizzatore.

Per quanto riguarda l’esposizione, le Nepenthes richiedono una buona fonte di illuminazione ma, certamente, non il sole diretto che potrebbe danneggiarne il fogliame.

Per concludere, un parametro che necessita di un certo approfondimento è quello relativo alla nutrizione. Anche in questo caso le Nepenthes si differenziano dalle altre piante carnivore: queste infatti possono beneficiare di alcuni particolari trattamenti di fertilizzazione e di nutrizione, benché sia ancora da accertare come, quando e quali siano i migliori sistemi di nutrizione.

 

 

SEMINA

Mischiamo torba acida di sfagno e perlite in parti uguali e mettiamo il composto ottenuto in un vasetto. Procuriamoci dello sfagno secco che una volta sbriciolato, andremo a stenderlo sulla superficie del composto. Nel caso in cui non si abbia a disposizione dello sfagno secco, basterà prende dello sfagno vivo e lasciamolo seccare al sole per qualche giorno.

Dopo aver steso lo sfagno secco sulla superficie del substrato preparato in precedenza, nebulizziamo il tutto e adagiamo i semi di Nepenthes, cercando di spargerli uniformemente su tutta la superficie del vasetto. A questo punto le condizioni climatiche ideali per una corretta germinazione dei semi devono prevedere umidità e sopratutto molta luce: per ottenere i risultati ottimali conviene procurarsi un terrario.
La germinazione è piuttosto lunga, dovrebbe durare indicativamente due mesi.
Attendere pazientemente che le giovani piante siano crescite abbastanza per rinvasarle separatamente perché uno spostamento nei primi mesi di vita potrebbe essere fatale.