SAGUARO - CARNEGIEA GIGANTEA, 10 SEMI SELEZIONATI


Il saguaro (Carnegiea gigantea) è un cactus di grandi dimensioni che cresce nel deserto di Sonora, nel sud dell'Arizona e nell'area adiacente del Messico. Viene indicato anche con i nomi di cactus a candelabro e cactus gigante. È l'unica specie del genere Carnegiea. Le fu dato questo nome per ricordare Andrew Carnegie (1835 - 1919), industriale e filantropo statunitense.

I saguari hanno tronco verde carnoso e colonnare, con alcune ramificazioni e con l'aspetto tipico dei cactus. Il tronco ha crescita molto lenta - la prima ramificazione richiede anche 75 anni - ma può raggiungere altezze imponenti. Il saguaro più alto esistente oggi supera i 13 m di altezza e i 3 m di circonferenza. Le foglie sono ridotte a piccole spine. I fiori sbocciano di notte ad aprile o maggio e vengono impollinati da pipistrelli, insetti e uccelli. I frutti maturano alla fine di giugno, sono rossi e succosi.

Subito dopo le rare piogge le radici poco profonde del saguaro raccolgono tutta l'acqua possibile. Le pieghe del corpo sono fatte in modo da contenere l'acqua, il fusto quindi si gonfia in modo notevole ed arriva a contenere anche 5 tonnellate di acqua per sopravvivere fino alla prossima pioggia. Così gonfio il saguaro sembra quasi una pianta diversa da quella iniziale.

I saguari possono vivere fino a 300 anni.


ISTRUZIONI DI GERMINAZIONE

Il momento migliore per l'avvio di una semina è la fine di Marzo, quando cioè è scongiurato, quasi del tutto, il pericolo di ge­late notturne; meglio ancora se si dispone di una piccola serra o veranda ben illuminata.

Procurarsi delle cassettine basse di polistirolo, che dovranno essere riempite fino a 3 o 4 cm dal bordo con una composta molto ricca, formata da humus, terriccio di fo­glie, torba, sabbia di fiume, terra di campo, ghiaino fine (oppu­re lava o argilla espansa del tipo sottile) tutti in parti uguali, alle quali andranno unite, infine, un pugnetto di concime granulare per ogni dieci litri di composta.

Quest'ultima dovrà essere vagliata soltanto per lo strato super­ficiale che servirà da letto per la nascita delle piccole piantine.

A questo punto bisogna suddividere la superficie in tanti settori, quante saranno le specie da seminare; spargere attentamente i semi.

Ricoprire, appena appena, i semi con della sabbia di fiume ed innaffiare con un vaporizzatore più volte, impregnan­do totalmente tutta la massa della composta. Quindi applicare una lastra di vetro a mò di coperchio ermetico e sistemare la cas­setta in un luogo caldo e molto luminoso, ma non sotto la luce di­retta del sole.

La temperatura ottimale per la germinazione è tra i + 20° ed i + 30°, con la massima umidità possibile. La germinazione è anche stimolata da una certa escursione termica notturna, tale comun­que, da non far scendere la temperatura al di sotto dei + 15°/ + 10°.

Nel giro di alcuni giorni dovrebbe germinare la maggior parte dei semi. Dopo due settimane sarà necessario arcare gradualmente la semina interponendo degli spes­sori sotto il vetro per evitare il marciume o la crescita di muffe e muschi, altrimenti inevitabile (si previene spruzzando un prodotto antimuffa).

Giunti a Luglio sarà indispensabile diradare le piantine ripic­chettandole in un'altra cassetta senza vetro di copertura.

È questa una operazione che va effettuata con la massima de­licatezza per non danneggiare i peli radicali. Le piantine andranno distanziate tra di loro di circa 2/3 cm.

Sistemare le nuove cassette in luogo caldo, molto luminoso, ma non sotto i raggi del sole, ed innaffiate spesso in Luglio ed Ago­sto.

Chi volesse seminare anche in inverno può farlo in un germinatoio riscaldato ed illuminato artificialmente.