Malaa de Milanes: poesii e stòri in lengua milanesa

Malaa de Milanes: poesii e stòri in lengua milanesa

Mario Torchio

Autore: Mario Torchio
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 198
Data Pubblicazione: 28 febbraio 2017
Lingua: Italiano
Dimensione: 15.24 x 1.27 x 22.86 cm

Descrizione:
Ma chi è mai, questo “Malaa de Milanes”? Un vecchietto sfinito, curvo sotto il rammarico dei suoi lagnosi: “Me regòrdi...”? Nient'affatto!E' un monello, che con un “tirasass”, lancia la sua sassaiola con mira precisa. Il nostro Mario Torchio è un ragazzaccio della classe 1923, fine dicitore, prosatore, commediografo, poeta prolifico, interprete spiritoso e accattivante, energico e inossidabile, che ci colpisce coi suoi racconti gustosi e le liriche scoppiettanti.E' evidente che la patologia di “Malaa de Milanes” è per questo poliedrico personaggio, l'elisir di lunga vita!Il linguaggio milanese ben si adatta al suo animo arguto, ed egli lo “doma” a suo piacimento, con l'estro del cantastorie e il candore del fanciullo, che prepotente persiste in questo autore.Il suo essere “Malaa” non significa malato, bensì ammaliato e diventa per noi ammaliante.Questo libro straordinario è un florilegio di piccole storie narrate col sorriso nella voce. E' frutto di ricordi e di esperienze mai sbiaditi, del quotidiano non sempre facile, di attualità spesso difficile.Infatti in nostro “monello” sa dire con ironia, ma mai con banale leggerezza.Proprio come chi ha visto molto della vita e si è adattato alle sue regole, in questa età d'oro, l'autore ha il piacere di sovvertirle, con garbata indifferenza e l'entusiasmo dei neofiti e si scatena in scorribande verbali e ci strizza l'occhio malizioso.Così egli ci sfida a rincorrerlo in questa corsa a perdifiato, ci istiga, ci sollecita e quando crediamo di essere vicini a raggiungerlo, con uno scatto ci scarta e con una boccaccia gioiosa, fugge via veloce.Ci fa percorrere erbose zolle di versi liberi, ci trascina ad ammirare una macchia di rime fiorite, ci fa attraversare distese verdi di narrazioni lucide di rugiada e infine ci lascia riposare, col capo posato su muschiosi cuscini di parole antiche.Ma se credete che egli riposi vicino a noi, vi sbagliate di molto: è già lontano, col suo “tirasass”. E' nuovamente pronto a infrangere un vetro della finestra di una vecchia cascina di memorie o, con quel sorriso birichino che tocca il cuore, rincorre lieto la farfalla di una nuova ispirazione.A noi resta l'incanto, la sorpresa, l'ammirazione per un “Malaa de Milanes” che ci contagia con il suo estro bizzarro e coinvolgente.