libro nuovo, mai sfogliato, 210 pagine, ricchissmo di stampe, cartoline e pubblicità antiche
se si vuole ritiro in zona senza spese aggiuntive
Anno: 2013
Formato: 20x29 cm.
Pagine: 210
Numero illustrazioni: 280
Copertina: Colore, brossura
Indice:
Introduzione
La gran parte dei triestini ha frequentato, per almeno un periodo della propria vita, il Viale XX Settembre (per i triestini più anziani da sempre“l’Acquedoto” o “il Viale“), via tra le più caratteristiche e pittoresche della città, unica per le sue peculiarità e la più triestina delle vie triestine. Infatti basta arrivare dai Portici di Chiozza o da via Muratti che da subito si è investiti da un’atmosfera di euforia, dal brulichio di persone che chiacchierano animatamente ad alta voce, ridono, scherzano, da bambini che corrono, in assenza di automobili, tra i tavolini e gli ombrelloni multicolori dei locali pubblici che si susseguono ininterrottamente, da intensi odori di rosticceria che si spandono nell’aria, da un incredibile numero di cani portati al guinzaglio, da sguardi indagatori, specie verso le ragazze di passaggio, che qui sfoggiano la loro più genuina bellezza e freschezza: praticamente un altro pianeta.
Molti sono qui i motivi d’intrattenimento e di svago per tutte le età: un’incredibile concentrazione di cinema, bar, gelaterie, fast food, pizzerie, sale da gioco, ecc. Come figli qui siamo stati accompagnati dai nostri genitori, come papà e mamma qui abbiamo condotto i nostri figli, che, appena un po’ più grandicelli, si sono resi subito indipendenti, un po’vergognandosi di essere ancora accompagnati da noi genitori.
Alla mattina il Viale è frequentato prevalentemente da persone di una certa età, che si incontrano per chiacchierare o, se soli, per leggere il Piccolo, sorseggiando a un tavolino un “capo in bi”, magari soffermandosi un po’ di più sulla pagina dei necrologi alla ricerca di qualche conoscente che non si vede più in giro da qualche tempo.
Al pomeriggio e alla sera prevalgono i giovani. Il Viale è un importante punto di ritrovo dopo la scuola per incontrarsi con gli amici, per divertirsi, per gustarsi un gelato seduti fuori a un bar, sotto la fresca ombra del doppio filare dei suoi platani e ippocastani e con un leggero venticello che ti ritempra nelle giornate calde. Al centro della strada, in certe ore di punta o durante la fiera di San Nicolò, c’è una vera e propria ressa. Spesso si praticano le “vasche” (il camminare su e giù per il Viale, come il nuotare avanti indietro in una piscina), metodo ideale a quell’età per incrociare lo sguardo di qualche bella ragazza e provare quella sensazione piacevole, ma conturbante, dell’innamoramento, dei primi corteggiamenti, dei primi amori. Oddio chissà quante commedie o tragedie d’amore sono qui cominciate dopo uno sguardo un po’più prolungato o lo scambio di un semplice “ciao”. A quest’età non ci si sofferma ad ammirare i palazzi, a conoscere la storia, a comprendere la toponomastica delle vie che intersecano il Viale. Più in là con gli anni, invece, ormai sedimentate queste esperienze, il desiderio di conoscere meglio la zona diventa più impellente.
Con questo lavoro abbiamo voluto illustrare la storia del Viale e dei suoi locali pubblici, conoscerne la toponomastica e scoprire le numerose curiosità che ne hanno accompagnato la crescita, pubblicando molte stampe, cartoline e documenti d’epoca utili a tale scopo.
L’assenza di alberghi, di chiese, di monumenti storici, di musei e l’ubicazione periferica fan si che il Viale non faccia parte dei classici circuiti del turismo cittadino, probabilmente perché il Viale, come il salotto buono di casa, appartiene solo a noi triestini.