Van Meene cattura l'intimità del rapporto fotografo-soggetto, facendo emergere un senso di onestà e vulnerabilità dai suoi modelli ed evidenziando la bellezza dell'imperfezione. Pone con cura i suoi soggetti nei loro ambienti per enfatizzare la loro fragilità, aggiungendo una tensione palpabile alle fotografie. Allo stesso tempo, li cattura in momenti più profondi e introspettivi, muovendosi magistralmente tra la natura inscenata dei ritratti e le esperienze reali dei suoi soggetti. La combinazione tra la comprensione istintiva di van Meene dell'universalità dell'esperienza adolescenziale e la collaborazione molto intima tra fotografo e modella dà vita a ritratti potenti che risuonano a lungo dopo la visione. Questo libro raccoglie più di 250 immagini, per la presentazione più completa del lavoro dell'artista fino ad oggi.

Hellen van Meene (nata nel 1972) ha studiato fotografia alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale ed è presente nelle collezioni dei principali musei del mondo, tra cui il Guggenheim Museum di New York, l'Art Institute di Chicago, il Brooklyn Museum, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles e il San Francisco Museum of Modern Art. Questa è la sua quinta monografia, le altre includono "Portraits" (Aperture, 2004) "Japan Series", "New Work" e "Tout va disparaître".