ALMENDROS, Alfonso (Petrer, 1981), To Name a Mountain

Torino, Witty Kiwi 2018 Prima edizione di 700 copie (First Edition of 700 copies)

Fotografie a colori a tutta pagina. Progetto grafico Laura Voskian e Alfonso Almendros. Il libro è stato pubblicato in occasione della mostra To name a mountain, Università di Cadiz, 14 Dicembre 2017-15 Febbraio 2018

Cm 27x20,5, pp. 76, Brossura (wrappers)
Perfetto (Mint)

"Nella primavera del 1863, il paesaggista Albert Bierstadt iniziò il suo secondo viaggio attraverso le Montagne Rocciose con il suo amico, lo scrittore americano Fitz.
La storia racconta che durante la loro spedizione, il pittore fu sorpreso dalla vista di un'enorme montagna. Immediatamente, fece uno schizzo in cui una tempesta grigio scuro attraversa un orizzonte immaginario di cime gigantesche gonfiate a dismisura. Bierstadt intitolò il suo dipinto "Una tempesta nelle Montagne Rocciose, Monte Rosalie", in onore della moglie del suo compagno di viaggio. L'opera fu interpretata come una rappresentazione della sua angoscia emotiva e la montagna, senza nome fino a quella data, fu chiamata Monte Rosalie, in onore della donna che Bierstadt amava segretamente.
La maggior parte dei critici pensava che il Monte Rosalie fosse incredibilmente alto. La pittura e l'opera di Bierstadt sembrano parlare di desiderio, ma sempre attraverso l'eccesso e la trasgressione di una realtà che all'artista appariva suggestiva solo quando amplificata dalla sua immaginazione. La sua idea di bellezza oscillava tra l'esaltazione sublime delle sue emozioni e la calcolata efficacia delle forme. Alla luce di queste nozioni contraddittorie, non è sia un'audacia che una frustrazione cercare di raggiungere una vetta? Tuttavia, lo scopo di nominare una montagna è un atto carico di poesia. Ci parla del desiderio di possesso e permanenza. Ci ricorda, attraverso la creazione, la memoria di coloro che abbiamo amato".