Dall'Introduzione:
"L'idea conduttrice che sarà
sviluppata nel presente articolo è che Deva ed Asura, Angeli e Titani,
potenze della Luce e delle Tenebre in RV., benchè differenti ed opposti
nell'operare, sono consustanziali per essenza, essendo la loro
differenziazione un problema non di essenza bensì di orientamento,
rivoluzione o trasformazione, come indicato da esplicite affermazioni
quali «I Serpenti sono I Soli» in P.B., e dal costante impiego di vrt,
«girare», «vert», «valve», etc., in RV. e nei Brahmana, a proposito
delle relazioni fra Angeli e Titani, passim. In tal caso, il Titano è
potenzialmente un Angelo, l'Angelo ancora per natura un Titano; le
Tenebre in atto sono Luce, la Luce in potenza Tenebre; da cui le
designazioni Asura e Deva possono essere applicate ad una stessa
«Persona» secondo la modalità di operare, come nel caso di Varuna,
oppure può aversi, nello stesso senso, una distinzione di nomi, come ln
RV. I. 163. 3, «Trita sei tu (Agni) grazie ad una operazione interiore»
(guhyena vratena). Allo stesso tempo ci si propone di mostrare che
mentre gli Angeli sono tipicamente «uomini» o «uccelli», i Titani sono
tipicamente teriomorfi ed in particolare ofidiani (sarpya). Queste tesi
sono di primaria importanza nell'esegesi dell'iconografia ed in quella
del «culto del serpente». Questa intenzione, com'è delineata sopra, è
compendiata nelle citazioni iniziali, a mò di «argomento». Nel presente
saggio si rende conto solo dei poteri maschili; per quel che riguarda i
corrispondenti poteri femminili il problema di sarpatva è stato discusso
in The Darker Side of Dawn, Smithsonian Miscellaneous Pubblication,
VoI. XIVC n. 1; i due studi dovrebbero essere letti insieme.[…]"