ASHTON HARRIS, Lyle; STORR, Robert & Peter BENSON MILLER, Nero su Bianco

Roma, American Academy in Rome 2015

Catalogo della mostra "Nero su Bianco", curata da Lyle Ashton Harris, Peter Benson Miller e Robert Storr, 26 maggio - 19 luglio 2015. Testi di Mark Robbins, Robert Storr, Peter Benson Miller, Lyle Ashton Harris, Frank M. Snowden III, Vincenzo Latronico, Armin Linke, Christian Caliandro, Claudia Durastanti, Taiye Selasi. Opere di Carrie Mae Weems, Justin Randolph Thompson, Barbara Chase-Riboud, Elisabetta Benassi, Onyedika Chuke, Meleko Mokgosi, Fred Wilson, Theo Eshetu, Alessandro Ceresoli, Bridget Baker, Senam Okudzeto, Stanley Whitney, Terry Adkins, Lorna Simpson, Giuseppe Stampone, Pietro Ruffo, Francesco Arena, Emily Jacir, Broomberg & Chanarin, Invernomuto, Jebila Okongwu, Nari Ward. Biografie degli autori e degli artisti. Edizione in inglese. Allegata cartella stampa della mostra con testi in italiano

La sovraccoperta è un poster ripiegato con immagine di Lorna Simpson

Cm 31x25, pp. 166, Rilegato, sovracoperta (hard cover, dust jacket) Piccola abrasione alla sovraccoperta (Small abrasion to dust jacket)
Molto buono (Very Good)

La mostra intendeva indagare sull'eredità degli artisti e studiosi afro-americani presso l'Accademia Americana e riflettere sulle fondamentali relazioni tra gli Usa, l'Italia , Roma e l'Africa", come sottolinea Marc Robbins, presidente dell'Accademia. 
Le opere di 24 artisti divisi in 5 sezioni costruiscono il percorso espositivo, che si snoda con discrezione e suggestione dal giardino di fronte all'Accademia alla galleria fino al criptoportico , attraverso un racconto che oscilla tra provocazione e ironia, testimonianza e poesia, documentazione e cronaca, evocazione e memoria.

"Molte opere in mostra - dichiara Benson Miller - si interrogano non solo sulla natura dei cambiamenti demografici che coinvolgono l'Italia, ma anche i fattori che determinano lo status e i diritti – o l'assenza di questi – delle popolazioni italiane non bianche e le recenti ondate di immigrati che approdano con impressionante frequenza sulle sue coste". Un dialogo che coinvolge quindi non solo artisti americani ma sudafricani, nigeriani, palestinesi, inglesi, giamaicani e, ovviamente italiani.