Bernard aubertin chiodi su tavola 30x30 completo di certificato di autenticazione

Splendida ed originale opera di Bernard Aubertin, Tableau Clous 30x30 firmata e datata sul retro 1970, tavola chiodata di colore rosso racchiusa in cornice a cassetta di colore nero Periodo 1970 come da datazione Materiali: Tecnica mista Autore: Bernard Aubertin: Bernard Aubertin nasce a Fontenay-aux-Roses nel 1934. Compiuti gli studi presso la Scuola Statale di Decorazione, da autodidatta, si avvicina alcubismo ed al futurismo. Fondamentale fu il suo incontro nel 1957 con Yves Klein; dall’anno successivo, infatti, darà inizio alla creazione delle sue celebri tele monocrome. Aubertin inizia la sua storia di pittore monocromo realizzando i suoi primi "rouge total". Le ricerche dell’artista si focalizzano dapprima sul colore rosso, inteso come fuoco, energia. Realizza i cosiddetti Tableaux Feu (quadri fuoco), animando tele monocrome rosse, con chiodi (Tableaux Clous), fil di ferro (Tableaux Fil de Fer), fiammiferi (Parcours d’Allumettes) e svariati materiali, dai ceri, alle reti di ferro. La sua concezione della pittura è metafisica: attraverso il rosso egli traspone sulla tela l’energia dell’anima. L’essere spirituale si rivela attraverso l’arte e nulla più del colore potrebbe rappresentare una tale forza. A partire dadli anni '60 Aubertin introduce nel suo repertorio anche il fuoco: un mezzo espressivo che a tutti gli effetti diventa la manifestazione fisica del suo colore rosso. Molti dei suoi lavori consistono in composizioni astratte create usando fiammiferi che vengono poi accesi creando variazioni spontanee generate dalla natura della fiamma. Il processo con cui le opere sono create è intrinseco al gesto finale. Lo spettatore può chiaramente avvertire il manifestarsi della trasformazione. A tutti gli effetti la natura distruttrice del fuoco diventa creatrice di rinascita. Dal 1962 Aubertin è uno dei membri fondatori del movimento internazionale Zero, partecipa alle loro mostre e intrattiene corrispondenze con Heinz Mack, Otto Piene e Piero Manzon,