Quanti critici partendo dal semplice commento di un'opera d'arte saprebbero condurre il lettore su percorsi tanto suggestivi e distanti dallo spunto iniziale quanto quelli qui proposti da Lavin? Chi descrivere le installazioni di Christo o la struttura del Guggenheim di Bilbao progettato da Gehry partendo dal Barocco di Bernini? O mettere in relazione l'opera di Frank Stella con quella di Caravaggio e l'emblematica di Mellan? Oppure comparare, in una bizzarra allegoria del mecenatismo urbano, la Montreal di Phyllis Lambert alla Roma di Urbano VIII, i body builders al Mercurio del Giambologna? Certo pochi saprebbero leggere Les Demoiselles d'Avignon alla luce della rinascita provenzale di Aubanel e la teoria della relatività nel ritratto di Einstein realizzato da Schmutzer a partire da Giotto, oppure illustrare con altrettanta evidenza la differenza che passa tra modernismo e astrattismo dal confronto tra Joseph Stella e Jackson Pollock. I sentieri proposti in queste pagine, che raccolgono saggi apparsi in diverse sedi scritti nell'arco di una vita, dagli anni Sessanta a oggi, ci dimostrano quanto il sodalizio tra pensiero e immagine sia saldo e praticabile, e come "l'arte di scrivere la storia dell'arte" rimanga una delle più autorevoli espressioni della cultura umanistica.