Il Manuale delle Giovani Marmotte (in inglese Junior Woodchucks Guidebook) è uno pseudolibro dell'universo immaginario della Disney, ideato nel 1954 da Carl Barks come volume in dotazione ai membri del corpo delle Giovani Marmotte, che lo usano per trovare risposte utili nelle situazioni in cui si vengono a trovare In Italia, dal 1969 la Mondadori ne pubblicò per davvero varie edizioni, ideate da Elisa Penna e Mario Gentilini, con le illustrazioni di Giovan Battista Carpi, che divennero best seller dell'editoria per ragazzi più volte ristampati. Il termine è entrato nell'immaginario collettivo come esempio di libro che contiene la risposta a ogni domanda possibile.

Il Manuale contiene una quantità immensa di sapere: vi figurano istruzioni per costruire ponti e barche o per sopravvivere in condizioni avverse accanto a notizie sulla storia delle civiltà del mondo, con dizionari ragionati di tutte le lingue moderne e antiche; né mancano carte geografiche dettagliate di ogni regione della terra e un indice di facile consultazione. Non vengono invece menzionate conoscenze di base che si possono naturalmente aspettare da ogni Giovane Marmotta, come per esempio l'ubicazione del Capo di Buona Speranza o le tabelline di moltiplicazione. Agli estranei al corpo delle GM è severamente vietata la consultazione dell'opera (vedi I magnifici sette meno tre caballeros di Don Rosa). Qui, Quo e Qua, giovani marmotte anche loro nominano a volte il manuale L'infallibile.

Un libro anonimo somigliante al Manuale appare per la prima volta nella storia di Carl Barks Zio Paperone pesca lo skirillione, pubblicata nel marzo 1954, a tre anni dalla creazione delle Giovani Marmotte. Nel giugno dello stesso anno, diventa definitivamente il Manuale delle Giovani Marmotte in Zio Paperone e la dollarallergia, dove Zio Paperone e i suoi nipoti visitano l'Himalaya alla ricerca del tesoro di Gengis Khan. In questa storia, il libro offre la soluzione per decifrare dei messaggi oscuri in un'antica lingua estinta; qui come altrove permette a Barks di introdurre elementi storici nelle sue ricerche a tesori leggendari, elementi che trae dalla rivista National Geographic, alla quale era abbonato.

Una nemesi del "Manuale delle Giovani Marmotte" appare nella storia Qui, Quo, Qua e la guerra dei manuali di Rodolfo Cimino e Romano Scarpa, dove la Banda Bassotti si organizza per creare una guida per i propri nipotini che chiameranno "Manuale dei Giovani Marioli". Organizzata una sfida per decretare quale dei due manuali sia il migliore, dopo una dura partita il falso manuale verrà sconfitto in quanto i suoi insegnamenti sono mirati allo sfruttamento del prossimo mentre l'originale insegna a cavarsela con le proprie forze.

Don Rosa nella sua Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta ha ricostruito la storia del Manuale: la prima edizione, ancora in un pesante formato incunabolo, è redatta da Clinton Coot, fondatore delle GM. Scavando nel passato, l'opera si rivela essere frutto del riassunto del riassunto del riassunto delle opere più importanti contenute nelle Biblioteca di Alessandria, arricchita nei secoli da nuove informazioni sopravvenute.

Don Rosa spesso trae spunto dal Manuale per confezionare gag intorno al ruolo di deus ex machina svolto dal libro, nonché alla paradossale mole di informazioni contenuta in un libro di così piccole dimensioni.