VENEZIA
Apud Jo. Baptistam Pasquali
1740
Un volume in sedicesimo (cm. 12 x 7,6), di pagine (40), 427, (5).
Antiporta, vignetta sul frontespizio, 15 illustrazioni nel testo a piena pagina e 20 finalini incisi da Marco Alvise Pitteri su
disegni di Giovanni Battista Piazzetta; testo interamente inciso in rame da Angela Baroni.
BELLISSIMA LEGATURA COEVA in pieno marocchino rosso con i piatti riccamente decorati con cornici e un'ampia bordura
dorata e ampio fregio al centro; il dorso a quattro nervi decorato agli scomparti con fregi dorati e filetti; carte di sguardia in
carta policroma; tagli dorati; conservata nella sua custodia originale in pieno vitello decorato con cornici impresse a secco;
ottime condizioni di conservazione.
OTTIMO ESEMPLARE IMMACOLATO E MARGINOSO in condizioni di impareggiabile freschezza.
Il Morazzoni nel suo fondamentale saggio sul libro illustrato veneziano ne scrive così: "Il gioiello più gentile del bibliopola Pasquali
è l'Officium Beatae Mariae Virgins stampato nel 1740 per incarico del ricco negoziante Caime che il libretto ha fatto imprimere in
segno di devota gratitudine verso la Regina Celeste alla quale di tanti benefici si confessa debitore. Il libretto è prezioso sotto ogni
aspetto, essendo il risultato dell'armonica collaborazione di Giovanni Battista Piazzetta e di Marco Pitteri, due artisti che in quel
momento sono i più perfetti rappresentanti della pittura e dell'incisione veneziana. Ben trentasette sono i disegni di G.B. Piazzetta
inclusi nelle pagine che Angela Baroni 'labore improbo' precisa e ammirevole, scolpì ad una ad una. Come sempre il vivace pittore
è prodigo di audaci scorci, di ardite luminosità e di quella sensibilità psicologica che fa di lui il pittore più religioso di Venezia, come
appare evidente dalle tavole della Cena degli Apostoli e di Re David. Marco Pitteri con questa traduzione fedele ed amorosa di originali
tanto difficili da interpretare, inizia quella felice collaborazione con il Piazzetta che solo la morte poteva spezzare quattordici anni più
tardi. La forma e il pensiero del pittore nel rievocare gli episodi della vita della Madre di Dio sono fedelmente interpretati; la delicatezza
di taglio giustifica in pieno l'accuratissima diligentia lodata dall'editore... La raccolta dei rami dell'Officium Beatae Mariae Virgins deve
in seguito essere passata in possesso di Giuseppe Remondini, e il graziosissimo libretto ebbe una larghissima diffusione grazie l'accorta
intraprendenza del valoroso bassanese che nel catalogo edito nel 1761, lo ricorda per ben sei volte, in edizioni in 16 e in 32 [...]" (G.
Morazzoni, Il libro illustrato veneziano del Settecento, Milano, 1943, pp. 115-116).