L'autrice, influenzata dalla visione più cupa dell'anima austriaca, ci racconta una singolare educazione al femminile, a suon di botte e di tormenti corporali. Botte e tormenti che una madre, cresciuta come una sgraziata Cenerentola in mezzo alle durezze della vita contadina e fatta anche lei segno, a suo tempo, di disumane punizioni fisiche, infligge, come forma distorta d'amore, a una figlia odiata e amata. Sullo sfondo c'è l'Austria dell'Anschluss, la guerra, la fame, e quindi un dopoguerra di stenti, contrassegnato da una fortissima volontà di ascesa sociale della piccola borghesia.