Leros Pittoni, Napoli regia Domenico Fontana ingegnere Maggiore del Regno, Franco Di Mauro editore, Sorrento 2005, pp. 132. A R


Questo volume segue il precedente Roma Felix, la città di Sisto V e di Domenico Fontana, scritto con Gabrielle Lautenberg.
Il grande architetto ticinese, costretto a lasciare Roma dopo la morte di Sisto V, giunge a Napoli ove metterà in atto, lì come altrove, il suo credo profondo: "La commedia umana se non avesse l'Arte, questo ideale che parla ai nostri sensi, al nostro animo, non avrebbe validità. L’architettura è una percezione dell'Universo che diventa opera umana che va e viene dall'idea alla materia, dall'ispirazione al modello e scambia ogni istante ciò che vuole, ciò che può per ciò che può ottenere".
Anche in questo secondo volume l'autore si avvale di una ricostruzione storica rigorosa, tratta da rari documenti di archivio e completata da un ricercato corredo iconografico dell'epoca, che conduce il lettore ad immedesimarsi in un vissuto storico intenso e affascinante . Seguiremo così, passo dopo passo, l'architetto e l'uomo Fontana nel suo lavoro così come nella sua vita privata, condividendone gli stati d'animo più profondi.
Ci troveremo coinvolti nella sfarzosa corte del vicerè di Spagna e avvolti, per contrasto, da una serie di personaggi di una Napoli autentica, viscerale, bella e brutta nei suoi aspetti quotidiani, come Chiara, una fanciulla che predice il futuro che risulterà una delle figure più sincere e spontanee di questo universo di grandezze e miserie.
La capacità imprenditoriale e artistica del Fontana è ampiamente dimostrata. Come il suo amore per Napoli che forse egli amò più di Roma e non fu un caso che lì chiese di essere sepolto.