MASSIMO DI TIRO
MAXIMUS TYRIUS
(Tiro II-III secolo D.C.)
e
COSIMO DE' PAZZI
(Firenze, 9 dicembre 1466 – Firenze, 8 aprile 1513)
MAXIMI TYRII PHILOSOPHI
PLATONICI SERMONES
E GRAECA IN LATI
NAM LINGUAM
VERSI
COSMO PACCIO
INTERPRE
TE .
ROMA
apud Iacobum Mazochium
Romanae Achademiae Bibilopo(lam)
(Giacomo Mazzocchi)
1517
Un volume in folio (cm. 29 x 20), di carte CXV, (1).
Al frontespizio grande cornice xilografica ; in fine, al verso di carta CXV, marca xilografica
dello stampatore.
Bella legatura da amatore di metà ottocento in mezza pelle e angoli di colore marrone, con
i piatti rivestiti con percallina zigrinata dello stesso colore; dorso a cinque nervi, decorato in
oro, con il titolo abbreviato alla seconda casella, e le note tipografiche alla quinta casella;
risguardi in carta policroma decorata a pettine; conservati i tagli della prima legatura con il
nome dell'autore manoscritto lungo quello anteriore; in buone condizioni di conservazione.
Anche internamente bell'esemplare con margini molto ampi; qualche nota marginale antica
e piccole macchie; alcune carte lievemente brunite (vedi le foto).
RARA EDIZIONE ORIGINALE della versione in latino dei "Sermones", procurata dal fio-
rentino Cosimo de Pazzi.
Collazionato completo.
Si tratta della prima edizione dei "Platonici Sermones" di Massimo di Tiro nella versione
latina redatta dal letterato fiorentino Cosimo de' Pazzi. L'edizione del testo originale greco
sarebbe stata pubblicata solo quaranta anni più tardi (Parigi, Stephanus, 1557).
Cosimo de' Pazzi fu un colto ecclesiastico che ricoperse importanti incarichi come canonico
vaticano, e fu poi vescovo di Arezzo e arcivescovo di Firenze; é sepolto in Santa Maria del Fiore.
Per la sua traduzione dei Sermones si avvalse del manoscritto greco che l'umanista Andrea
Giovanni Lascaris aveva scoperto in Grecia e donato a Lorenzo de' Medici; di questa vicenda
da conto lo stesso autore nella sua lettera di indirizzo ai "viris litteratis" premessa al testo.
L'opera ebbe successo, e fu anche ristampata soltanto due anni dopo a Basilea dallo stampa-
tore Froben.
Giacomo Mazzocchi, di origini bergamasche, fu tipografo, editore e libraio a Roma dal 1505
sino al 1524; figura di rilievo nell'ambito culturale e imprenditoriale del tempo, ebbe l'incarico
di libraio ed editore per l'Università di Roma (la Accademia Romana), e fu anche Stampatore
Camerale; si avvalse della collaborazione di Johann Besicken, altro importante stampatore romano.
Quest'edizione é impreziosita dalla ricca cornice xilografica che adorna il frontespizio, formata da
quattro blocchi di tipico gusto rinascimentale; quello laterale di sinistra reca un decoro a grotte-
sche, con putti, candelabri, chimere e un medaglione con l'immagine di un cervo; quello di destra
una elegante panoplia con vari arnesi militari; quello in basso una movimentata scena di caccia al cin-
ghiale; quello superiore presenta un medaglione con ritratto sorretto da due putti; agli angoli putti e
grifoni.
I 41 Sermones del filosofo neoplatonico Massimo di Tiro, vissuto a Roma tra il II e il III secolo D. C.,
svolgono argomenti retorico- filosofico su svariati temi, e costituiscono un importante repertorio
delle problematiche religiose e filosofiche che impegnavano le classi colte del tempo.
Ascarelli, Annali tipografici di Giacomo Mazzocchi, alle pagine 113-114; Hoffman, III, p. 84
LIBRO PROVENIENTE DALLA MIA COLLEZIONE PERSONALE