Data di uscita: 24/ 3/2017

Genere: Jazz

Recensione:

Non c’è dubbio che le tre linee che formano la lettera del titolo simbolizzino la nascita di un nuovo trio, composto dal pianista/tastierista Yaron Herman, dal bassista (già membro del guppo franco-finlandese The Dø) Bastien Burger e dal batterista Ziv Ravitz, vero alter ego di Herman (come dimostrato nel precedente album Blue Note, EVERYDAY, molto ben accolto dalla critica).Y è soprattutto sintesi di tutto quanto ha influito sulla formazione musicale del trentenne Herman, si tratti di jazz, post-rock o electro, e che provenga da Sufjan Stevens, Steve Reich o Keith Jarrett. Alla fine, questa è l’essenza di Y: un disco di sogni – con o senza voci. È un lavoro di rielaborazione di spunti e frammenti che provengono dal passato … questo potrebbe suggerire una definizione del jazz: come di una musica che si rivolge al futuro. Ed è questa la direzione che Yaron Herman tenta di prendere in Y.

Brani:

• First Dance
• Legs To Run
• Phoenix
• Saisons Contradictoires Feat. Ôçômôçô
• Jacob
• Silhouettes
• Solaire Feat. Dream Koala
• Side Jump
• The Walker Feat. Hugh Cotman
• Spark
• Fun Groys Dasad
• Dreamson

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