Capelli rossi, sguardo sfuggente dietro le spesse lenti da miope, un fisico in assoluta antitesi a quello di Schwarzenegger, introverso, impacciato, perennemente in difficoltà con il mondo e con le donne: in due parole, Woody Allen. O forse no. Che rapporto può infatti esserci tra quel personaggio che da oltre vent'anni ha dato voce e corpo, sullo schermo cinematografico, alle nostre piccole e grandi paure, alle idiosincrasie mai confessate, al disagio di un universo ostile e incontrollabile, e un uomo che già a sedici anni guadagnava cifre da capogiro inventando battute fulminanti per showmen di scarsa vena e che si è in seguito affermato come comico, scrittore umoristico, musicista, attore, sceneggiatore, regista ed è, inoltre, marito e padre felice? Con questa biografìa, Eric Lax, che con infinita pazienza e incrollabile determinazione ha « pedinato » Woody per oltre vent'anni (inseguendolo da un set all'altro, raccogliendo confidenze e confessioni, condividendo con lui momenti pubblici e privati), cerca di stabilire un nesso tra questi due aspetti - apparentemente inconciliabili - del «pianeta» Woody Allen. Si delinea così il ritratto veritiero e sorprendente di un uomo complesso e ricco di contraddizioni (« Sono molto restio a fare della pubblicità », dichiarò, e invece...), di un regista geniale quanto puntiglioso e ossessivo (al punto di rigirare da capo un film se non lo soddisfa), di un individuo schivo e sensibile che non ha mai potuto fare a meno di raccontare sullo schermo le sue storie d'amore (con Louise Lasser, Diane Keaton, Mia Farrow...). Legati strettamente dal filo rosso (e a volle sardonicamente nero) dello humour alleniano, gli aneddoti dell'infanzia (raccontati da amici e parenti) si alternano alle incredibili vicende che segnarono gli esordi di Woody come comico, le traversie e ì piccoli drammi che accompagnano immancabilmente ogni nuovo film si fondono con le tenere manifestazioni d'affetto per i suoi figli, in una girandola così variopinta e imprevedibile da lasciarci stupiti. E se poi Woody sostiene: « Ho un solo rimpianto nella vita: non essere qual-cun altro », non ci sta forse preparando qualche nuova, sconvolgente sorpresa?