Brunello Rondi
IL CINEMA DI FELLINI
Ed. Bianco e Nero 1965
Coll. Personalità della Storia del Cinema, n° 3
pagg. 418+(2)
con 83 fotografie in b/n fuori testo
Formato 15X22 cm. circa
rilegatura in tela editoriale con sovraccoperta
Stato: buono (alla seconda di copertina presente ex libris di bibl. pers. Giuseppe B. Marcenaro, segni del tempo sulla sovraccoperta e mancanze parte superiore come da foto, l'interno del libro molto buono)

Dai risvolti della sovraccoperta:
Scrittore, drammaturgo, regista, saggista, tra coloro che più straordinariamente hanno esercitato una funzione di anticipazione, di scoperta, in Italia, Brunello Rondi ha scritto il primo studio monografico italiano su Bela Bartòk, la prima storia esegetica, in due volumi, sulla musica contemporanea, il primo studio, in due volumi, comparso — nel mondo — sul cinema italiano neorealista, e che doveva riscuotere un eccezionale consenso critico, in Italia come in Francia. Autore teatrale, con «SULLE STRADE » e soprattutto con « L'ASSEDIO », rappresentato con la regia di Orazio Costa, Rondi apriva un discorso sulle nuove possibilità di un teatro moderno in versi, mentre il successo eccezionale, raro per un autore italiano, della successiva commedia «IL VIAGGIO» (rappresentato dalla Carraro-Alfonsi-Lojodice), doveva rimanere come una delle compiute affermazioni d'un teatro di rapporti moderni in Italia.
Regista cinematografico, dopo « UNA VITA VIOLENTA », dal romanzo di Pasolini — un film che riscossa particolari consensi al Festival di San Sebastiano (coregia con Paolo Heusch), Brunello Rondi firmava da solo « IL DEMONIO », proiettato ai Festivals di Venezia e di Londra 1963, indicato come apertura d'un nuovo stile dalla maggior critica internazionale e rimasto per ben du» mesi in prima visione assoluta a Londra.
Sceneggiatore di tutti i films di Fellini, a partire da « LA STRADA » (1954) fino all'imminente «ASSURDO UNIVERSO », e « collaboratore artistico » di Fellini per undici anni, Rondi è, probabilmente, la persona che è stata artisticamente più vicina al regista in tutto il suo maggior ciclo creativo. La collaborazione di Brunello Rondi con Fellini costituisce, anzi, uno dei casi più tipici ed insoliti del cinema italiano e si configura sulla base di una profonda corrispondenza di sentimento stilistico. Questo libro è il frutto di una esperienza tanto intima ed incessante quanto spassionata, oggettiva. M» l'analisi dei singoli films — probabilmente la più diffusa, originale, serrata che sia stata fatta — e, sopratutto, un modo, un pegno, un saggio stimolante di un modo particolare di intendere la critica cinematografica.