Autore: Elkann, Alain
Titolo: DIARIO VEROSIMILE
Editore: Bompiani
Edizione: 1a Bompiani
Traduzione:
Anno: 1997
N.Volumi: 1
N.Pagine: 131+9+12 foto b/n
Formato: 14X22,5 cm ca.
Lingua: Italiano
Sovraccoperta: Sì
Copertina: rileg. in tela editoriale
Stato copertina: ottimo
Stato pagine: buono (lievi segni del tempo)
Stato sovraccoperta: ottimo
Peso: 260 g
Note: "Gli uomini non hanno radici, sono fatti per muoversi. Conosco un giardino vicino alla laguna, con una casa dove c'è una stanza che si affaccia sull 'orto e su un piccolo rio. Là vive un mio amico. Lui guarda sempre dei film e fuma. Io viaggio e penso al suo giardino. " C'è un piccolo, insinuante dissidio che serpeggia fra queste righe: quello fra il movimento e la quiete, fra un centro perduto e un centro posseduto, quello fra l'essere sempre lì e l'essere sempre altrove. Chi di noi non è stato attraversato da questa nostalgia antica e insieme da quest'ansia moderna, troppo moderna? Nel Diario verosimile di Alain Elkann, raccontatore instancabile di storie romanzesche, questa tensione percorre quasi tutte le pagine, discreta ma inesorabile fino al punto di rivelare il lato più intimo e dolcemente malinconico dell'autore. Persone, incontri, viaggi, uomini, donne, figli, amici, paesaggi, vita mondana e vita interiore, libri, ambizioni, insicurezze, paure, lutti, ricordi e desiderio di vivere, e scrivere, ancora: queste le sembianze di una scrittura che interroga se stessa e la realtà in pagine di un diario che è privato ma non troppo. Solo così il lettore può incontrare di nuovo, straordinariamente vivi nella loro irrequietezza o nella loro fragilità, Pier Vittorio Tondelli o Alberto Moravia. O può ritrovarsi con Jay Mclnerney in un pub di New York, con Mastroianni nel Quartiere Latino, con Milan Kundera in una Parigi piovosa, con Beckett a Courmayeur, con Manuel Puig esule dall'Argentina, con Truman Capote "maligno, spregiudicato, insolente", o con Umberto Eco, solitario lettore nel chiostro dell'Università di Lovanio.
Ma fra le luci e le ombre della mondanità culturale, si apre lo squarcio di una camera d'ospedale e il ricordo di un cedimento del cuore; uno scricchiolio che si fa ferita quando a morire è il padre, uomo severo ed enigmatico, presidente di una comunità, quella ebraica, che ha nel proprio destino lo sradicamento. Lo stesso di Elkann, che sembra quasi rincorrere i tanti paesaggi del mondo: il cimitero ebraico di Praga, un Coffee Shop di New York, la giungla
brasiliana, le risaie fra Novara e Vercelli, il limpido cielo di Roma.
Grandi scenari e frammenti di realtà: lo sguardo dell'autore li attraversa con scrittura penetrante e nitida. La stessa dei suoi romanzi. Per lui, l'unico giardino possibile.
Codice interno: 1503I.POD-BI4G6.PH150421315


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