PERDUTAMENTE TUO...
mi firmo Macaluso Carmelo fu Giuseppe

di Vittorio Sindoni - 1976

con Stefano Satta Flores, Macha Méril, Leopoldo Trieste, Cinzia Monreale

manifesto originale 100x140 cm

piegato, fori di puntine, lievi difetti, come da foto

Figlio di un povero mezzadro siciliano suicida per onore (aveva un debito di mezzo milione di lire con il barone Lamia), il trentacinquenne Carmelo Macaluso torna al siculo paese, dopo 15 anni di duro lavoro in Germania, con una Mercedes, 100 milioni nella valigetta e l'ambizioso disegno di comperarsi il rispetto dei compaesani. Risveglia, invece, l'avidità della baronessa Lamia la quale, individuata l'ingenuità di Carmelo, tenta di conquistarne i soldi mediante matrimonio. Messo sull'avviso da un interessato amico, il giovane milionario lascia la baronessa - che ha come amante l'avvocato di famiglia - e intenderebbe sposare la figlia di Don Calogero, quello che ha fatto la delazione. La baronessa tuttavia, torna alla carica per mezzo della figlia minorenne che, graziosa e disinibita, riesce ad attirare nel proprio letto il Macaluso. Colto sul fatto, per salvarsi deve lasciare ai Lamia tutto il gruzzolo e riparte per la Germania non del tutto abbattuto, poiché riesce persino a ridere di se stesso.