In asta un RARISSIMO calendario
militare del 5° Gruppo Squadroni Lancieri di Novara, risalente al
1974!!
http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Forze-Operative-Sud/Divisione-Acqui/Brigata-Meccanizzata-Aosta/Reggimento-Lancieri-di-Aosta-6
Di grandi dimensioni (cm. 29 x 22 circa).
Come si vede in foto è ASSOLUTAMENTE NUOVO,
PERFETTO e RARISSIMO, perchè è stato
realizzato in pochissimi esemplari, istribuiti ESCLUSIVAMENTE ai pochi militari dello Squadrone stesso!!
Come si vede in foto è ASSOLUTAMENTE NUOVO, PERFETTO e RARISSIMO!
Occhio al Prezzo! UNICO ESEMPLARE SU EBAY!! Verificate voi stessi e comparate i prezzi degli altri calendari del Reggimento! Pagamento con bonifico bancario o altri metodi consentiti.
Spedizione in Italia ed all'estero. Foreign Ebayer: please ask for payment and shipping before bidding! Le forme di pagamento sono da concordare. Rilascio
il feedback solo dopo averlo ricevuto. L'oggetto in asta è proprio
quello delle immagini, per cui si intende visto e piaciuto così com'è (as is). Gli utenti con feedback zero o negativo sono pregati di contattarmi prima di fare offerte, pena l'annullamento delle stesse. Non si accettano resi senza accordi preliminari. Non si consegna a mano per nessun motivo. Se l'oggetto non verrà pagato entro 7 giorni mi riterrò libero di rimetterlo in asta.
Origini e vicende organiche
I
«Lancieri di Aosta» traggono origine dall'antico Reggimento di Cavalleria Aosta costituito per volere di Vittorio Amedeo III nel 1774.
Il 20 maggio 1920 assume la denominazione
di «Cavalleggeri di Aosta» e perde la lancia. Per lo scioglimento dei 18
reggimenti di cavalleria incorpora elementi dei «Cavalleggeri di Caserta»
(3° e 4° squadrone); il 1° luglio il 2° squadrone dei «Cavalleggeri di Roma»
ed il 1° squadrone dei «Lancieri di Milano». Viene costituito su Stato
maggiore, 4 squadroni e deposito.
Il 1° marzo 1930 viene nuovamente ricostituito il 5°
squadrone mitraglieri su 8 mitraglie pesanti. Lo Stato maggiore assume la
denominazione di «reparto comando» con autocarreggio (15 autocarri leggeri che
sostituiscono i carri bagaglio con cavalli), mezzi di collegamento (12
motociclisti e 3 stazioni radio R/3); ogni squadrone riceve 8 fucili
mitragliatori.
L'8 febbraio 1934 riprende la denominazione di «Lancieri
di Aosta» con il fregio dei lancieri: l'armamento però è invariato.
Il 30 giugno 1935 sciolto il 4° squadrone ed i suoi
elementi aumentano l'organico degli altri squadroni, che hanno così 12 anziché
8 fucili mitragliatori; il 5° squadrone si chiamerà 4° squadrone mitraglieri.
Viene costituito il 5° squadroni carri veloci su 15 carri armati con 2 mitragliatrici
Fiat modello 35.
Nel giugno 1935 vennero costituiti, a Torre Annunziata il
III, ed a Baia il IV, gruppi mitraglieri autocarrati di «Aosta», su 3
squadroni ed 1 plotone comando per Gruppo, con richiamati della classe 1911 del
reggimento e di quelli affluiti dai reggimenti «Novara», «Firenze»,
«Vittorio Emanuele II», «Saluzzo», «Monferrato», «Alessandria»
e «Guide»; gli squadroni avevano la forza di 120 effettivi e di 60 lo
squadrone comando; in totale 125 ufficiali, 239 sottufficiali, 5.421 lancieri.
L'armamento è moschetto 1891 T.S., pistola
per ufficiali e sottufficiali, tre mitragliatrici Breda 30 per ogni plotone.
Campagna d'Africa:
Il III Gruppo, comandato dal Ten. Col.
Panzini, s'imbarcò per Mogadiscio nella seconda quindicina di agosto; il IV,
maggiore Travaglianti, il 27 settembre. A Mogadiscio si ricevono 11 autocarri
Ford 8 V per ogni squadrone ed 8 per lo squadrone comando. Il 20 gennaio 1937
viene occupata Neghelli; si avvicendano al comando del IV il Cap. Marcello
Invrea ed il Cap. Carlo Bozzi. Intanto il 1° gennaio 1937 i due gruppi —
insieme al I e II di «Genova Cavalleria», erano stati riuniti nel
«Raggruppamento Cavalieri di Neghelli», al comando del Col. Micheli, così
chiamato per la vittoriosa azione che aveva portato all'occupazione di
quell'importante nodo. Esso combatte a Darar, Mega Sadè, Aghrasalem, Harbagoma,
Javello, Agheramiam, Finciau, Adicciò, per le grandi operazioni di polizia
coloniale. Gli squadroni rimpatrieranno nella tarda primavera del 1937 e
saranno subito disciolti; molti componenti si fermeranno in AOI per opere di
pace come colonizzatori e funzionari di governo.
Campagna di Spagna:
Per la guerra di Spagna (1935-39) «Aosta» inviò
5 ufficiali, 8 sottufficiali e 51 lancieri.
Occupazione dell'Albania:
Nel 1939 il I Gruppo squadroni di «Aosta» viene
inquadrato nel «reggimento provvisorio di cavalleria» (Col. Raffaele Pelligra):
partecipa alla campagna per la conquista dell'Albania.
Guerra 1940-45:
1940 - «Aosta», con i «Lancieri di Milano» e le «Guide», entra a far parte del Corpo
d'Armata della Ciamuria (Gen. Rossi), nel «raggruppamento celere del Litorale »
(Gen. Rivolta), schierato sul fronte albanese-greco, ala destra della manovra
aggirante. I gruppi sono comandati dai Ten. Col. da Zara e Sequi Passino,
aiutante maggiore in 1° il Magg. Dias. Il 27 ottobre si effettua una
ricognizione, da Ciflika al confine, con pattuglie esploranti, comandante
l'avanguardia il Cap. Flamini (3° squadrone), comandante la testa d'avanguardia
il Ten. di Sangro. Segue immediatamente il comando di reggimento, con 2 plotoni
mitraglieri ed una batteria someggiata. Il confine lungo il mare è varcato alle
ore 10 del 28, senza incontrare resistenza. Alle 16 viene raggiunto il Kalamas.
Il 29 (piove a dirotto) il reggimento è tutto riunito tra Mouromores ed il
Kalamas (ore 8). Il ten. Avati, con 9 nuotatori, passa il fiume (alto 2 metri);
segue il II Gruppo, parte a nuoto, parte (per il materiale) con barchette
trovate in loco, con corde. Alle 11 Avati è ad Hegoumenitsa, a 6 km. oltre il
fiume, che trova occupata e che reagisce con intenso fuoco. Alle 15 avanzano
nuclei nemici ed il reggimento riceve l'ordine di sostare, in vigilanza, sulla
destra del Kalamàs. Pattuglie di cavalleria avversaria cercano di individuare
il fronte della nostra occupazione. Il 3 novembre, con la costruzione di una
chiatta, si traghettano, via via, gli squadroni. Viene occupata Gomenika,
graziosa stazione marina, dove, però, i Greci hanno tutto distrutto prima di
ritirarsi. Il II Gruppo avanza su Grakohari (il 6), mentre avanzano, altresì,
il 3° Granatieri ed i «Lancieri di Milano». Plataria viene raggiunta da
tutto «Aosta»: è una piccola rada
marina, chiusa tra i monti. Si avanza su Myrtos, abitato da albanesi
mussulmani: parrebbe che i Greci si siano ritirati in Preveza, abbandonando la
Ciamuria. Ma il 9, invece, «Aosta» riceve ordine di
ritirarsi, per andare ad aiutare la divisione «Siena» seriamente impegnata. Il
10 si riceve l'ordine di effettuare un raid su Paramythia, a tergo delle linee
nemiche: i sentieri sono pessimi, ma il villaggio viene raggiunto ed
accerchiato, mentre il 3° squadrone vi penetra, e, quantunque lo trovi
occupato, vi distrugge magazzini saturi di rifornimenti: brillantissima
manovra, pienamente riuscita! ritirata senza danni, con la cattura di 2
autobus, 2 autocarri, 2 autovetture. «Aosta», il 16, riceve l'ordine di ripiegare, a
sostegno del 3° Granatieri, fortemente attaccato e si schiera a protezione del
fianco destro col fronte. Si ripiega poi su Kastrion e Porto Sagiada: sono stati,
così, percorsi 100 km. in territorio nemico: sono stati feriti 2 lancieri, 21
cavalli sono morti, 32 sgombrati, perchè lesionati, 150 sferrati e fiaccati. Il
17 si effettua, durante la notte, il ripiegamento su Gomenica, si riattraversa
il Kalamàs; il 18 si riceve l'ordine di trasferirsi ad Argirocastro, si
pernotta a Sopiku. Poi, da Delvino, ci si ritira ancora, su sentieri pieni di
fango, a mezza costa. Il 22 il corpo d'armata, che desidera avere «Aosta» a
propria disposizione, in attesa di altre forze, per arrestare la continua
avanzata greca, ordina di accorrere a sostenere le «Guide», che
sarebbero in critica situazione; viene inviato il I Gruppo (da Zara), con 2
plotoni mitraglieri. Il 23 l'Armata dà ordine ad «Aosta» di
raggiungere subito l'alta valle del Lumi e Shues, a difesa delle provenienze da
Pohcam. Parte subito il II Gruppo (Sequi), in attesa che il I possa sganciarsi
dalla grave situazione trovata accanto a le «Guide». Il 24 si organizza
la difesa di Shues e della stretta del Lumi. Piove sempre a dirotto. A sera
rientra il I Gruppo. Ordine di trasferirsi a Giorgucat per Libohove. Si
costituisce un reparto autocarrato (ten. di Sangro), con 75 lancieri appiedati,
a causa di malattia e morte di cavalli. Il 25 «Aosta» è a
Bodristho, pronto ad agire su Longo e su Radati, dove continua la pressione
avversaria. Nel pomeriggio viene respinto un attacco greco su Katavia. Il 27 un
Gruppo resta a Bodristho, a disposizione della divisione «Centauro»; il resto
di «Aosta» al bivio di Libohove. Altro ordine (mai si
erano avuti continui ordini di spostamenti come in questa campagna! a tutto
danno, soprattutto, dell'efficienza di uomini e di cavalli!) di spostamento a
Suhes, dove la divisione «Modena» era in condizioni difficili. Si lasciano i
cavalli, e, a piedi, si sposta il 2° squadrone su Gliabovo, a protezione di
quello sbocco in fondo valle, ed il 1°, col comandante di Gruppo, su Suhes;
ordine al reggimento di difendere Suhes, rinforzato da 1 compagnia Granatieri,
da 2 compagnie di camicie nere (appena giunte in volo dall'Italia) e da 1
Gruppo del 29° artiglieria. Ordine successivo di svolgere, il 28, un
contrattacco in direzione di Polican, in concomitanza di analoga azione di un
battaglione alpino da Permet. Violenta è la reazione nemica: muore un lanciere,
sono feriti un sergente ed un lanciere; molti i morti e feriti dei Granatieri e
delle camicie nere. Il 29 giunge un vivo elogio del comandante della divisione
«Centauro» per il II Gruppo, che aveva svolto valorosa azione in Vodhove, a
protezione del fianco della divisione stessa: il Gruppo passa, poi, alle
dipendenze della divisione «Siena». Il 1° dicembre «Aosta» appoggia l'azione del
battaglione camicie nere su Polican de Permet: piove sempre e il terreno è un
pantano sempre peggiore. Frattanto il II Gruppo aveva forti perdite in morti,
feriti, 20 dispersi. Nei giorni 6, 7, 8 dicembre si effettua nuovo ripiegamento
a difesa delle grandi unità. Si raggiunge la strada per Tepeleni: forti perdite
specie nei cavalli. Dal 9 al 12 da Tepeleni si va verso la zona di Fieri. Il 13
si ricostituisce il «Raggruppamento celere», riserva d'armata, con «Aosta», «Milano»
e le «Guide». Il 20 il nemico ha attaccato nella zona del Litorale, sul
fronte della divisione «Siena» e giunge ordine di trasferire a Valona, su autocarri,
1 Gruppo appiedato di ciascuno dei 3 reggimenti di cavalleria, affidando al
Col. Morigi il comando di questo reggimento di formazione. Continua
l'organizzazione della difesa, aggravata da condizioni atmosferiche sempre
peggiori.
1941 - Il II Gruppo «Aosta» si porta a Passo Logora;
il I Gruppo è a Vodica, a cavallo, agli ordini del IV corpo d'armata. Il 21
febbraio tutto «Aosta» è
nuovamente riunito, al comando del Col. Imperiali ad Apollonia. Il 26 febbraio
viene affidato, allo stesso un «reggimento di formazione», per azione da
svolgere, ai primi di marzo, su Klisura con la divisione «Centauro»: costituito
da comando di «Aosta», 1 Gruppo
delle «Guide», 1 squadrone di «Milano», 1 squadrone di «Aosta», squadrone mitraglieri su
3 plotoni, tratti 1 da ciascuno dei 3 reggimenti (questa continua creazione di
reparti poco affiatati caratterizza questa strana guerra, non ultima causa
della sua triste conclusione!). Il 7 marzo il reggimento di formazione passa
agli ordini dell'VIII Corpo d'Armata, a Rehove. Il 20 marzo, essendo fallita
l'azione su Klisura, è venuta meno la necessità di avere questo reggimento di
formazione per sfruttare il successo, e quindi esso è sciolto!. «Aosta» viene intanto rinforzato
da 1 squadrone dei «Lancieri di Firenze» giunto dall'Italia. Il 28 marzo
il Col. Imperiali cede il comando al Col. Ricci: il reggimento deve trasferirsi
a Krue, per parare ad eventuali complicazioni della Iugoslavia: il 1° squadrone
entrerà, poi, primo reparto italiano a Dibra. Con una marcia di 1.100 km. in
territorio di occupazione «Aosta» si sposta
poi dal fronte jugoslavo ad Atene, dove svolge, per 8 mesi, compiti di
sorveglianza e di sicurezza nella zona del Pireo; analogo compito svolgerà,
poi, di fronte al canale di Corinto. Era, intanto, stato costituito presso il deposito del
reggimento, rimasto in Napoli Bagnoli, il VI Gruppo squadrone mitraglieri «Aosta», inviato poi in Africa settentrionale. Nel
settembre 1941 è schierato sulla Balbia, a sud di Tobruk, inquadrato nella
divisione «Trento»; il 17 resiste a reiterati attacchi inglesi, malgrado
l'inferiorità di mezzi; il 7 ottobre contro sanguinosi attacchi alle posizioni
di Bir el Azazi; e poi ancora il 10 ottobre, il 19 novembre. Il 7 dicembre
tiene testa a masse di fanterie e mezzi corazzati, mentre è in atto un
ripiegamento; il 1° squadrone subisce le perdite più gravi; resiste per due
giorni ai furiosi assalti nemici, insieme ad 1 Gruppo di artiglieria, e provoca
agli Inglesi la perdita di una decina di carri, con oltre la metà degli
equipaggi. Viene poi assegnato al XXI corpo d'armata, a Bengasi.
1942 - Il 4 settembre «Aosta»
era dislocato, col comando reggimentale, squadrone comando, II Gruppo
squadroni, squadrone mitraglieri, a Lutraki (zona Canale di Corinto), I Gruppo
squadroni a Megara, alle dipendenze del III corpo d'armata, dislocato nel
Peloponneso. Stava formandosi il movimento di ribellione, ad opera del generale
greco Zervas (nazionalista) e dell'associazione EAM (comunista): gli Alleati
costituiranno e raggrupperanno tali partigiani in vere e proprie grandi unità,
sotto le bandiere dell'EDES e dell'ELAS. A metà settembre, per avvenimenti
verificatisi a Lamia, il II Gruppo squadroni, con 2 plotoni mitraglieri, viene
colà dislocato. Il comando reggimentale, con le rimanenti forze dipendenti, si
trasferisce a Larissa, alle dipendenze della divisione «Pinerolo»: a dicembre
rientra il II Gruppo da Lamia. Da gennaio a giugno 1943 si intensifica il
movimento partigiani dell'ELAS, con sempre maggiori atti di ostilità contro le
truppe di occupazione. La zona Trikkala Karditsa, nella quale è dislocato «Aosta», rinforzato da 1
battaglione di fanteria e da 1 batteria d'artiglieria, diviene il centro
dell'attività partigiana, che compie continui atti di sabotaggio per
interrompere le comunicazioni. Così, col brillamento del ponte sul Penejos,
Trikkala è isolata dal resto della divisione. Il reggimento è, di continuo,
impegnato in difficili azioni, le principali delle quali furono: gennaio 43 a
Grevenà, aprile a Kalabaka, giugno a Musacchion, Porta, Mesenikolas, luglio a
Grizanon e Zarko Karia. Molte sono le perdite; ferito il comandante di Gruppo,
maggiore Riario Sforza.
1943 - L'armistizio sorprende «Aosta» a
Trikkala: difficile il collegamento col comando della divisione. I partigiani
della ELAS iniziano le proprie vendette di partito, fomentano disordini e
tendono ad ottenere l'ingresso in Trikkala di reparti armati della loro 1°
divisione. Il reggimento, compatto, è padrone della situazione. Il mattino del
9 sono presi contatti con la missione alleata, che pretenderebbe la resa dei
reparti, naturalmente respinta decisamente, Si gettano, poi, le basi per un
accordo, presente anche il generale greco Fluglis, comandante la divisione
ELAS, per una collaborazione contro i tedeschi. La sera del 10 viene, dal col.
Berti, firmato un accordo con gli Inglesi ed i partigiani dell'ELAS e
dell'EDES, quale patto di cobelligeranza, per il quale «Aosta»
si schiera in campo alleato per la lotta contro i Tedeschi. Per la parte
logistica riceverà 1 sterlina oro mese per lanciere e per cavallo, unico
rifornimento per vivere. In tale epoca l'organico era il seguente: squadrone
comando; I Gruppo su 1° squadrone e 2° squadrone; II Gruppo su 3° squadrone e
4° squadrone, 5° mitraglieri, XXXI Gruppo appiedato; in totale 48 ufficiali,
1.718 sottufficiali e truppa, 1.628 moschetti, 52 fucili mitragliatori, 38
mitragliatrici, 800 cavalli. La notte sul 12 settembre tutto «Aosta», con gli altri elementi
che lo rinforzano, abbandona, come dall'accordo, l'abitato di Trikkala, passando
agli Andartes, partigiani dell'ELAS, il materiale intrasportabile, raggiunge
Pirgos, alle falde della montagna del Pindo, con il XXXI Gruppo appiedato ed 1
batteria del 18° artiglieria a Musacchion. Il 15 il Col. Berti lascia il
comando del reggimento, che viene assunto, interinalmente, dal Ten. Col.
Pittarelli. Il 1° squadrone viene inviato a Kalabaka, dove respinge, con
Andartes, un tentativo di passaggio del varco da parte dei Tedeschi, che
volevano assicurarsi la strada per Gianina. Il 28 il XXXI Gruppo è trasferito a
Porta Psari, per concorrere, con la divisione greca, alla difesa di detta
località. Il 29 tutto il reggimento - eccettuato il 4° squadrone - si
trasferisce a Chiana. Il 5 ottobre il 2° squadrone, con 1 sezione autoblindo ed
1 plotone mitraglieri, respinge l'azione tedesca appoggiata da un aereo tipo
Cicogna, che viene poi abbattuto dall'autoblindo comandata dal S.Ten. Sandrini:
vi era, a bordo, un generale tedesco, che decedette insieme al pilota. Sino al
14 il reggimento è impegnato in azione di pattuglie, al consolidamento delle
posizioni, all'addestramento alla speciale forma di lotta. Una formazione di un
centinaio di uomini, in prevalenza del 3° squadrone con 2 pezzi di artiglieria
da montagna, attraversando per 100 km circa la zona occupata dai Tedeschi,
effettuò una azione sul campo di aviazione di Larissa. Furono distrutti vari
apparecchi. Nonostante il contributo valoroso, portato sino ad allora da «Aosta» con sacrificio di fame,
freddo, dissenteria, al movimento partigiano, e che aveva riscosso il
compiacimento del generale greco Averopulos, comandante del settore, il 14
ottobre due battaglioni di Ancartes attaccarono vilmente il reggimento,
uccidendo il tenente cappellano don Marino Pilati, medaglia d'argento alla
memoria, 19 lancieri, ferendone 49; nonostante la strenua difesa il reggimento,
a sera, dovette sospendere la resistenza. Gli ufficiali furono divisi dai
lancieri, si impedì loro di vedere i morti e di assistere i feriti, molti
furono brutalmente percossi. A Pirgos il I Gruppo, col Magg. Tognozzi,
resistette più a lungo, finché il comando divisione diede, anche ad esso,
ordine di cessare l'inutile resistenza. Lunghe furono le sofferenze ulteriori
dei componenti «Aosta», trascinati pei monti, tra popolazione ostile,
con mancanza di ogni sostentamento: sempre però fieri dei loro. Saranno
rimpatriati solo nel marzo 1945. La barbarie greca verso gli Italiani che, pur
compiendo il loro dovere, si erano sempre mostrati generosi ed umani, fu
inaudita e selvaggia! Lo Stendardo venne nascosto da graduati e sottufficiali
di «Aosta» e
riportato in Italia, il 28 ottobre, a Bari. Nel 1943, dopo il
ripiegamento in Tunisia, al comando del magg. Noschese, combatte inquadrato
nella I brigata speciale a Serred Maknasy ed a Djebe Noemia. I resti del Gruppo
combattono ancora strenuamente sulla linea di Enfidaville, in aprile. Il 20
luglio 1943 il XXIII Gruppo appiedato costiero «Aosta» prende
parte alla difesa della piazza militare di Marina di Reggio Calabria e combatte
a Villa S. Giovanni. Il reggimento viene, poi, sciolto,
come tutti i reggimenti di cavalleria.
eser esercito
marina aviazione carabinieri folgore paracadutismo paracadutisti
lagunari polizia pantheon savoia partito monarchici porto attracco molo
nave piroscafo battello transatlantico bastimento traghetto pisa livorno
siena massa carrara pistoia firenze arezzo grosseto carnevale retro
indiviso undivided back monarchia monarchico militare militari lagunari
san marco alpini uniforme uniformi divisa cavalleria artiglieria genio
guastatori storia guerra mondiale croce rossa guerra mondiale libia
somalia etiopia colonie rodi taranto roma brindisi lecce foggia bari
puglia alpi italia francia legionario legione indocina algeria re regina
principe principessa duca duchessa bandiera tricolore stemma
francobollo divisa
illustratori baffi pompieri autopompa autoscala antincendio estintore
tridentina taurinense julia montecervino milano firenze napoli bari
palermo piemonte toscana livorno lucca veneto trento venezia padova
vicenza mestre alpini soldi bersagliere fanfara fanfani craxi andreotti
de mita veltroni berlusconi partito socialista radicale comunista
fascista democrazia proletaria cgil cisl uil ugl divorzio aborto
vaticano ricciolina goito reggimento battaglione duca d'aosta santo
sepol santo malta smom cisom acismom delegazione incrociatore portaerei
portaelicotteri modellismo modellista modellini statico dinamico gioia
del colle ae aeronautica decollo verticale caio duilio iugoslavia
danilo voivoda cettigne podgorica messina 1908 umberto
emanuele filiberto aimone amedeo borbone borboni asburgo lorena
medici mussolini tito istria dalmazia zara pola trieste croazia r5si
rsi hitler ettore muti italo balbo ustascia cetnici cossovo kossovo
kosovo barbarigo milizia fascista pavolini ettore muti italo balbo
legione bir el gobi cirenaica eritrea amba alab amba alagi el alamein
tobruk guf rsi ciano fascismo ventennio hitler ss emanuele filiberto
duca d'aosta ordine civile di savoia santissima annunziata novara cuneo
alessandria verbania biella palazzo madama piemnonte carlo alberto
mauriziano balì gran croce cavaliere cavalleresco paggio stella al
merito solidarietà croce di ferro maranierkreuz legion d'onore ucraina donbass putin erdogan kiev azov mariupol lavrov calenda letta meloni di maio salvini tajani erdogan turchia cipro gas libn libia zelensky ama: Marchesa di Masserano (Camilla di
Bosio Sforza, Conte di Santafiora sp.a Besso Ferrero Fieschi M.se di Masserano
)
(Damigella Raffaella degli Alberti) Dama: Margherita Provana (Damigella
Giuseppina Provana di Collegno) Dama: Margherita de Viry (Damigella Vittoria de
Viry) Dama: Camilla Scarampi (Damigella
|