MISURE CIONDOLO:LARGHEZZA CM.2,5 ALTEZZA CM.1,2 PALLONE SMALTATO GIALLO BLU
Il ciondolo con laccetto in cotone cerato viene inviato all'interno di
un'elegante confezione corredato del certificato di garanzia.
Era il 17 aprile 1990, sul neutro di Perugia si disputa il ritorno della
semifinale di Coppa Uefa tra Fiorentina e Werder Brema. Marco Nappi,
mosso da irrefrenabile anima circense, percorre 40 metri con la palla
incollata alla testa "slalomeggiando" tra compagni ed avversari. Il
numero è quello della "foca monaca", così in voga negli acquari di tutto
il mondo. Su un rettangolo verde invece, in una partita ufficiale, si
vede per la prima volta e quella prodezza, quel numero da equilibrista
farà il giro del mondo.Marco Nappi sei anni al Genoa, tre nella
Fiorentina e poi Udinese,Atalanta gioca 100 partite in serie A,raggiunge
una finale di coppa Uefa. Qualsiasi intervista faccia Marco Nappi, ad
un certo punto arriva il momento dell'amarcord, dell'immagine di quel
Fiorentina-Werder Brema. Digiti su Google: "foca monaca", ed accanto al
curioso animaletto ecco Marco Nappi accompagnato dai 27 secondi di
filmato che lo ritraggono a naso all'insù mentre conduce, fiero, il
pallone sulla fronte. Il terzo indizio che forma una prova? E' l'8
ottobre 2008 e durante il "Borgonovo day" si sfidano all'Artemio Franchi
le vecchie glorie di Milan e Fiorentina. Tra i viola c'è anche Marco
Nappi, mentre a bordo campo Stefano Borgonovo in carrozzina compone con
gli occhi frasi che vengono riprodotte sul tabellone elettronico. Una di
queste recita: "dai Marco, facci il numero della foca monaca!"
Incredibile, anche il suo amico Stefano Borgonovo gli chiese il numero
che lo ha reso famoso. Più di tutto, più di qualsiasi altra
prodezza.Marco Nappi l'unico calciatore capace di fare 40 metri con la
palla attaccata alla testa, in grado come nessun altro di fare il numero
della... "foca monaca".
L'orafo degli sportivi Gianfranco Quartaroli ha voluto dedicare un
gioiello a questa prodezza,un gioiello per tutti coloro che amano il
calcio e che si riconoscono nella prodezza di Marco Nappi,perché non
bisogna dimenticare che il calcio è soprattutto un gioco,è
spensieratezza,è divertimento.