FreudMahler

by Marlin Thomas

Non è dato sapere quale sia stata la biografia di Mahler, presumibilmente in inglese, ad avere acceso la fantasia di Marlin Thomas; ma qualunque sia stata, deve avere avuto un taglio psicologico (nessun compositore più di Mahler si presta a una lettura di questo tipo, con forte riprovazione di storici e musicologi di professione). Come l'autore di questa piéce ricorda, la fonte primaria per un'indagine condotta da questa prospettiva è Marie Bonaparte, già allieva di Freud, alla quale hanno attinto tutte le biografie e gli studi mahleriani del genere e che trova una conferma in una lettera di Freud a un altro suo allievo, Theodor Reik, datata gennaio 1935. Marlin Thomas per sua stessa ammissione ha un rapporto puramente "emozionale" con la musica, fedele in maniera forse consapevole all'assunto di Robert Schumann secondo il quale solo chi ha animo fanciullesco, libero da pesi intellettualistici e filosofici, può cogliere appieno lo spirito autentico della musica, sentirla davvero vibrare nella profondità dell'anima. È nel rispetto di questo approccio genuino, disincantato, che il curatore non ha inteso intervenire su un paio di ingenuità "tecniche" dell'autore con note musicologiche che ne avrebbero inquinato lo spirito originario.