MACEDONIO 
(INIZIALE DEL NOME NON DECIFRABILE)
CONSIGLIERE DI STATO DURANTE 
IL REGNO DI NAPOLI
PERODO FRANCESE, REGNANTE G. MURAT
I MACEDONIO SONO STATI UNA NOBILE FAMIGLIA NAPOLETANA
CON TANTISSIME RAMIFICAZIONI FAMILIARI
INTERESSANTE MINUTO RAPPORTO
DATATO : ROMA,  7 MARZO 1814
CIRCA LO SPIRITO PUBBLICO DEL
CIRCONDARIO DI VITERBO DURANTE 
L'OCCUPAZIONE MURATTIANA
QUATTRO FACCIATE MANOSCRITTE E CON 
FIRMA AUTOGRAFA
MANCANZE DA OSSIDAZIONE DELL'INCHIOSTRO
ALLE FACCIATE TERZA E QUARTA
(VEDI FOTO)
SI UNISCE CARTELLETTA ALLA RUSTICA
E FOGLIETTO VOLANTE
CON NOTARELLE PERTINENTI
MANOSCRITTE DALL'ORIGINARIO
COLLEZIONISTA
QUESTO AUTOGRAFO, COME GLI ALTRI
PRESENTI NEL MIO NEGOZIO EBAY
 PROVENGONO DA UNA IMPORTANTE
COLLEZIONE MILANESE GIA' IN PARTE DISPERSA ALLA FINE DELL'OTTOCENTO
BUONE CONDIZIONI
COME DA FOTO ALLEGATE
RARITA' PER STUDIOSI ED AMATORI
LE IMMAGINI SONO PARTE INTEGRANTE DELLA DESCRIZIONE
NS. RIF. 2024/626-SS-AUT
 
SI SPEDISCE SOLO CON POSTA TRACCIABILE

DA WIKIPEDIA
Macedonio sono stati una nobile famiglia di Napoli appartenente al sedile di Porto nel XV e XVI secolo e di origine normanna[1].

La famiglia era stata ritenuta, a causa del nome, di origine greca, ma doveva essere di origine piuttosto napoletana.[2]

In seguito al matrimonio con una delle sei sorelle ultime eredi della famiglia Proculo, ereditarono con altre cinque famiglie il giuspatronato sulla chiesa di San Pietro a Fusariello ed appartennero al sedile di Porto.

Dagli inizi del Seicento erano suddivisi in più linee, che ottennero separatamente diversi titoli e si intrecciarono tra loro per mezzo di matrimoni fra cugini. Ebbero dall'inizio del Seicento i titoli di marchesi di Ruggiano, marchesi di Tortora[3] e marchesi di Oliveto (titolo ereditato dalla famiglia Cioffi), di baroni di Campora, ceduta poi a metà del Settecento[4] e acquistarono nel 1730 la baronia di Senerchia e nel 1780 il feudo di Capriglia[5]. Una linea separata ottenne nel 1646 il titolo di duchi di Grottolelle. Le linee napoletane dei marchesi di Ruggiano si estinsero intorno alla metà dell'Ottocento[6][2]

Tra i personaggi della famiglia si ricordano