VB Bar 25 non è una semplice barretta!
In 50 grammi VB Bar 25 apporta ben oltre 25
g di proteine ad alto valore biologico
(proteine del latte isolate, calcio caseinato,
proteine del siero concentrate), con pochissimi
carboidrati a basso indice glicemico, con
soli 0,3g di zuccheri e 3,5g di grassi.
VB Bar 25 è un’ottima soluzione per avere sempre uno
snack proteico gustoso e digeribile da consumare
durante la giornata o dopo un allenamento per
ricostruire le riserve proteiche e rappresenta
inoltre il nuovo standard di riferimento, sia per il
gusto (ciocco-arancio) che per le sue
caratteristiche:
Non è importante solo la quantità di proteine (VB
Bar 25 ha oltre il 50% di proteine) ma anche la
qualità.
VB Bar 25 contiene proteine del latte isolate,
calcio caseinato, proteine del siero concentrate ad
altissimo valore biologico.
Meno zuccheri ci sono e meglio è perchè più
zuccheri ci sono e più ci si avvicina a un dolce.
Meglio i polialcoli, ma con una giusta dose.
É tollerabile per una barretta di 50g fino a 8g di
zucchero al fine di alzare eccessivamente l’indice
glicemico. Come dimostrato da diverse ricerche è
preferibile utilizzare zuccheri alcool
(maltitolo, xilitolo, sorbitolo) perchè apportano
meno calorie e influenzano meno i livelli glicemici.
Le fibre rallentano il rilascio di zuccheri nel flusso ematico, producendo livelli energetici costanti e minore risposta dell’insulina è quindi molto importante.
Molte barrette ricche di proteine traggono quasi il
50% delle calorie dai grassi. Sebbene i grassi
possano migliorare la masticabilità e il sapore,
servono a poco per il punto vita. I grassi
contengono 9 calorie per grammo, quindi esistono
barrette di 50g con oltre 200 calorie.
VB Bar 25 contiene solo 167 calorie.
a cura del dott. Marco Neri
Nella percezione comune, la classica “barretta” alimentare ha assunto un ruolo consolidato ed accettato, ma non tutte le barrette alimentari hanno le medesime caratteristiche e qualità: impariamo quindi a giudicarle con il necessario spirito critico.
La stragrande maggioranza delle persone tende a
considerare le barrette (quasi) una normalità nella
propria dieta.
Tale concezione è dovuta principalmente ai media,
soprattutto alla tv, che da almeno 10 anni presenta
le barrette come pasti sostitutivi e completi.
Una semplificazione di questo tipo disorienta
l’utente e non gli permette di distinguere fra una
barretta tecnica e una meno affidabile sotto il
profilo qualitativo.
Nell’approccio alle barrette, il 90% del pubblico ha
come riferimento i classici “snack” merendina e si
aspetta che questi siano gustosi e prelibati.
Le aziende produttrici sono ben coscienti di questo
meccanismo e puntano a soddisfare le richieste del
mercato a discapito, spesso, della qualità .
Le barrette si possono suddividere in:
> 1. Le prime sono
essenzialmente degli snack proteici, delle merendine
gustose volte a mantenere un buon apporto proteico,
ma senza troppa cura della quantità e qualità dei
carboidrati e grassi introdotti.
all’interno di questa tipologia troviamo anche molte
barrette “sostitutive di pasto”.
Per assumere tale dicitura infatti, basta che si
attengano alle indicazioni ministeriali sul
quantitativo di macronutrienti (comprese fibre e
vitamine) da assicurare per la copertura minima a
sostituzione di un pasto.
> 2. La seconda categoria
riguarda le cosiddette barrette “tecniche”.
Esse forniscono la massima dose proteica cercando di
ridurre al minimo il quantitativo di zuccheri.
anche la presenza di grassi è controllata, ma
solitamente in questo tipo di filosofia alimentare
“low carb” l’essenziale è il controllo insulinico.
Si possono inserire in questa classe le barrette
specializzate compatibili con alcune scelte
alimentari (tipo “dieta a zona”).
Le pezzature delle barrette di queste categorie sono
molteplici, dipendono della lavorazione e
soprattutto dal tipo di macchine utilizzate dal
confezionatore; solitamente si va dai 35 agli
80/100g è importante sapere che, secondo la
normativa italiana, uno snack “monodose”
deve contenere al massimo 35 gr di proteine.
Ipotizzando quindi una barretta da 80g, per avere
35g di proteine occorre che il suo tenore proteico
sia del 43% (percentuale altissima se si intende
mantenere la caratteristica di low carb).
> 3. La terza categoria è quella delle barrette a base quasi esclusiva di zuccheri. La differenza tra queste ultime e gli snack “da bar” è il ridotto quantitativo di grassi (se questi sono presenti dovrebbero essere tecnici, vale a dire utili alla prestazione), e una scelta accurata della tipologia di carboidrati, che tenga conto dei tempi di attivazione e di indice glicemico.
Tutte le tipologie sopra esposte possono inoltre
essere arricchite con degli aminoacidi oppure con
della creatina.
Le barrette energetiche, essendo indirizzate
principalmente a chi fa sport di resistenza, vengono
spesso addizionate con molecole come la carnitina
o i grassi mct e formulate
con cereali, pasta di mandorle, miele, frutta
secca ecc.
Le barrette varie possono inoltre contenere pool di
vitamine e minerali che certamente impreziosiscono
il prodotto.
Prima di fare ricorso a una barretta occorre chiarire le proprie finalità.
Il fatto che la barretta sia venduta in palestra o in negozi specializzati non ne garantisce automaticamente l’idoneità allo scopo che ci siamo prefissati dal punto di vista nutrizionale.
E’ dunque essenziale saper controllare e capire
le etichette.
tale esercizio non è semplice, soprattutto quando
l’involucro risulta spiegazzato e il testo poco
leggibile, con caratteri minuscoli.
Superate le difficoltà di ordine pratico, bisogna
ricordare che gli ingredienti devono essere sempre
indicati in modo decrescente, con il componente più
presente in testa alla lista e gli altri di seguito.
In una barretta snack-proteica i carboidrati sono
tanti a causa dell’immancabile copertura di cacao.
Ma non c’è nulla di male; questo tipo di barretta
non vanta proprietà particolari a parte quelle
legate al gusto e alla facilità di rifornimento
proteica e non si preoccupa troppo per lo stimolo
glicemico.
Il controllo dell’asse glicemia-insulina è invece
fondamentale nelle barrette “tecniche” proteiche,
dove il rifornimento proteico viene solitamente
abbinato alla scarsa o nulla presenza di carboidrati
a basso indice glicemico.
Per ottenere il gusto si devono reperire i giusti
aromi e lavorare con edulcoranti e/o polialcoli.
un sapiente lavoro di mix fra le infinite
possibilità di associazione determina la riuscita o
meno del prodotto finale.
Va specificato che nel momento in cui anche le
barrette “tecniche” adottano la copertura di cacao,
è inevitabile la presenza di alcuni zuccheri
semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio), ma
questi sono contenuti entro il 7-10% (su 80g si
hanno 5/8g di zuccheri), un quantitativo veramente
trascurabile anche per i più fiscali.
Il vero “nemico” delle barrette tecniche è il glicerolo,
una molecola che serve a garantire la morbidezza e
la fragranza della barretta, oltre che a renderla
più dolce. tecnicamente si tratta di un alcool,
quindi non influente al fine della tabella
nutrizionale sul contenuto di carboidrati, ma il
problema è che presenta una discreta risposta
glicemica.
L’introduzione del glicerolo è quasi inevitabile, ma
un conto è mantenere la sua quota intorno al 5-6%,
un altro è raggiungere il 15-25%, come avviene in
molti prodotti “low carb”.
Certamente la moderna tecnologia ha fatto evolvere
enormemente e positivamente il settore delle
barrette che a volte prendono il posto dei
“classici” frullati proteici, soprattutto quando si
è fuori casa.
per molti rappresentano una gratificazione
“sfiziosa”, uno snack gradevole anche quando si sta
seguendo un regime alimentare controllato.
Se il confronto viene fatto fra snack tradizionali
(cosiddetti “da bar”) e barrette proteiche, queste
ultime, per quanto poco tecniche, sono sempre
vincenti.
Se invece chiediamo alla barretta di sostituire il
pasto o comunque di integrarsi ad esso con
determinate esigenze nutrizionali, un’attenta
lettura dell’etichetta è indispensabile.
Mangiare la barretta al posto del pranzo o della cena può andare bene solo occasionalmente, non deve diventare prassi consolidata e ripetuta.
E’ sempre preferibile che le persone mantengano un
sano rapporto con il cibo, con tutte le valenze a
esso legate (educative, iconografiche, sociali
ecc.).
Il pericolo più grande è quello di perdere la
cultura, il gusto, la conoscenza e la “ritualità ”
di un pasto tradizionale.
Valori Nutrizionali | 100 g | barretta da 50 g |
---|---|---|
Sale | 0,33 g | 0,17 g |
Valore Energetico | 333 kcal 1396 kj |
167 kcal 698 kj |
Grassi di cui Saturi |
7,1 g 4,8 g |
3,75 g 2,4 g |
Carboidrati di cui Zuccheri di cui Polialcoli |
26,9 g 0,5 g 25,1 g |
13,5 g 0,3 g 12,6 g |
Fibre | 3 g | 1,5 g |
Proteine | 50,4 g | 25,2 g |
Ingredienti:
caseinati di calcio (latte),
proteine del siero del latte
concentrate, sciroppo di sorbitolo, gelatina
idrolizzata, copertura al cacao (grassi vegetali di
cocco e palma, maltitolo, saccarosio, cacao magro in
polvere al 10/12% di butto di cacao, emulsionante:
lecisina di soia, aromi) proteine
isolate di soia, olio di semi di
girasole, polidestrosio, cacao magro in polvere,
emuslionante lecitina di soia,
aromi, conservante: sorbato di potassio.
Modo d’uso:
Si consiglia 1 barretta al giorno lontano dai pasti.