jean pierre gourmelen - antonio hernández palacios

MAC COY

Il fantasma dello spagnolo


LE FANTOME DE L' ESPAGNOL


Sedicesimo capitolo della saga dell' insubordinato ed intemperante paramilitare Alexis Mac Coy (su un totale di 21 storie realizzate) , in francia l' episodio uscì in volume nel 1990, q
uesta all' interno della collana L'Eternauta è la prima edizione italiana in album


L' Eternauta presenta , N.163, dicembre 1996  

EDITRICE COMIC ART, BROSSURATO, FORMATO CM.21,7x27,5 , 48 PAGINE + COPERTINA, TUTTO A COLORI

CONDIZIONI OTTIME


Mac Coy est une série de bandes dessinées réalisée par Antonio Hernández Palacios et Jean-Pierre Gourmelen à partir des années 1970.

Le cadre de cette série est le Far West et la fin de la guerre de Sécession nord-américaine. Le capitaine Alexis Mac Coy est dégradé à la fin de la guerre entre Confédérés et Nordistes, puis vite enrôlé par les Yankees de par sa bravoure et son sens du dévouement. Il part en mission au Mexique à la recherche du reste du trésor de campagne des Sudistes accompagné de son inséparable compagnon d'aventure le sergent Charley. S'en suivent de nombreuses cavalcades sur des terres arides et hostiles, fusillades entre rascuals, tout en ayant des touches d'humour et drôles revendiquées par nos héros.

Mais Mac Coy, c'est aussi un peu d'histoire dans ce western, période où les Français occupaient le Mexique sous Maximilien Ier.

On peut aussi citer l'épisode célèbre des légionnaires français qui tinrent tête à 3000 Mexicains juaristes en révolution pour permettre la sauvegarde d'un convoi. Cette aventure est disponible dans le tome 11 de la série intitulé Camerone, bourgade de la célèbre bataille.

Pour les amateurs de dessin, Palacios a pris le contre-pied d'autres dessinateurs en accordant beaucoup d'importance aux personnages. Il a détaillé profondément l'attitude de chacun d'eux en respectant les conventions et le monde du Western, grandes étendus, pistoléros, conquêtes de l'Ouest, bivouacs ou encore saloons seront au rendez-vous. De plus les traits nombreux sur les visages transcrivent les émotions, et le fameux cow boy n'est bien sûr pas oublié. Cette importance des traits se retrouve chez peu de dessinateurs aujourd'hui.


Gourmelen Jean-Pierre





Il publie aux éditions Métal Espions en blouses blanches. Puis suivent Opération Insulinde et autres polars aux éditions de l'Arabesque, où en plus, il dessine les couvertures de la série espionnage, devient coloriste, et écrit divers articles (revues Biz Arde, Glen-Ore, etc...).



En 1954, direction l'Indochine puis l'Algérie avec intermède à l'expédition d'Egypte. Le tout dans les commandos.



En 1973, il rentre chez Dargaud, il travaille avec Palacios, Buzelli, de la Fuente, Clavé, Bret, Vicomte, Dupuis, Patrito. Il collabore au journal Pilote, Tintin, Charlie, Télé Poche, etc... et à l'étranger au journal Blue Jean (en Espagne), Alter Linus et Lanciostory (en Italie) et Stripoket (en Yougoslavie).



Auteur de Mac Coy : 21 albums traduits en 8 langues dans 14 pays, de Nevada Hill, du Capitaine Cherubin, de Krane le Guerrier (3 albums), Bolivar, Mac Arthur, Gus, etc... Gourmelen se dit comblé et comme il le déclare avec humour : "Je suis du signe du Capricorne... le signe de la réussite tardive... tous les espoirs me sont permis".



Moniteur de plongée, il a donné le virus du monde sous marin à ses amis, dont Fred et Fahrer. Ensemble ils sillonnent, dès qu'ils le peuvent, les mers Tropicales, Maldives, Philippines, Cuba, Salomons, etc...



Marié à 35 ans, fanatique de ski hors-piste, il partage désormais son temps entre son domicile parisien et son appartement à Méribel.


All'inizio di marzo del 1998, dalla mia casa in Tarragona, parlai per telefono con Antonio Hernández Palacios (1921-2000) per chiedergli un'intervista che mi concesse molto gentilmente.
Il giorno stabilito arrivai nel suo domicilio situato in una tranquilla via del quartiere madrileno di Salamanca.
Quando mi vide, Antonio mi tese la mano, una mano vecchia, con un dito ferito, ma comunque energica.
Involontariamente lo paragonai mentalmente con le sue foto che avevo visto nei cataloghi delle Editions Dargaud e mi resi conto di quanto fosse invecchiato.
Prese il catalogo di una sua mostra realizzata nel Comune di La Palma del Condado (Huelva) e me lo mostró.

A.P.: - Non so a che prezzo lo vendano.

Poi iniziò a raccontarmi cose della sua vita, di quando Fidel Castro lo chiamò da Cuba, mentre Antonio si trovava a Parigi:

A.P.: Andai a Cuba per incontrare Fidel Castro. Lo conobbi quando era un guerrigliero nella Sierra Maestra. Fidel mi disse che stava leggendo José Antonio Primo de Rivera ed io gli risposi che quella lettura sicuramente gli sarebbe tornata utile.
Già a Cuba, organizzai una squadra di disegnatori e disegnammo dei cartelli propagantistici per lui. Fu lì che conobbi anche Che Guevara. - Non mi piacque quest'uomo. Si vedeva qualcosa di male in lui.

Poi mi mostrò un quadro che dipinse per l'Hotel Ritz di Madrid. Il dipinto rappresentava l'inaugurazione di quell'hotel da parte di Alfonso XIII.
Era un quadro meraviglioso, per colore, composizione e dettagli. Grazie al suo grande realismo, guardarlo mi trasportava nel passato. Per me fu un un privilegio contemplarlo prima che fosse appeso in qualche dependance dell'hotel.
Mentre parlava, io ammiravo i quadri che aveva dipinto e che riempivano le pareti del salone. Ritratti di sua moglie, sua figlia, ecc.
Vedendo il mio interesse, Antonio mi disse: - Mi alzo presto e mi metto a dipingere…
Per portare la nostra conversazione sui fumetti, gli chiesi:


R.A.: - Pubblicheranno un giorno le avventure di Drako de Gades? (1)

A.P.: - Non lo so, io ho venduto i diritti all'editore.

R.A.: - Che succede con "El Cid"? (2) È finito per sempre?

A.P.: - Ho praticamente terminato un libro, con il ritorno di "Bellido Dolfos". Sono ancora sul punto di terminarne uno di Mac Coy. Ne potrei disegnare vari all'anno, però non c'è richiesta. Solo di tanto in tanto disegno qualcosa per Dargaud.Mac Coy, by Antonio Palacios

Antonio si alzò dalla sua poltrona e mi disse:- Ora ti mostrerò qualcosa che pochi hanno visto.

Detto questo, andò velocemente in un'altra stanza. Poco dopo torno con un "portfolio" che conteneva disegni originali di "El canto de Moldoror", basati sull'opera di Lautreamont (1846-1870). Restammo a osservarli e commentarli per un bel po'.
Gli chiesi della rivista, chiusa, "Rumbo Sur" (3), poi avrei voluto comprarli, se fosse stato possibile, giàcché pubblicarono le avventure di Drako e altre opere di autori di fama internazionale come L. Mattotti, Breccia (padre e figlio), A. Niño, R. Geary, A. Parras, J. Bielsa, A. Font, Max, Nazario e J. Ortiz tra gli altri.
Per quanto poté, Antonio tornò al suo passato: - Sai?, ho conosciuto anche John Dos Passos, e poi Hemingway, a Madrid, durante la guerra civile. Si trovava nel suo hotel. La sua abitazione era piena di bottiglie di whisky. Allora aveva dei sottili baffi neri, al posto della barba bianca con la quale oggi è conosciuto.
Antonio mi parlò di Sergio Toppi. Secondo lui, il miglior disegnatore del mondo: - Tempo fa ricevetti un libro con dedica, illustrato da lui, che parlava di samurai (4), una vera meraviglia...
Io gli dissi che Sergio Toppi era il mio autore preferito, e lui continuó: - Toppi domina la pittura, con una gamma di colori incredibile…
Non potei dire niente al riguardo visto che Toppi per me è stato sempre un maestro del bianco e nero e in quel momento non conoscevo la sua abilità come pittore, sebbene avessi visto qualche suo lavoro a colori, alcune pagine in "Sharaz-de" (5), o nei suoi eccellenti lavori per l'editrice Planeta Agostini-Quinto Centenario.(6)
Il tempo trascorreva senza che ce ne accorgessimo. Presi il mio catalogo della mostra di Palacios, a La Palma del Condado, (7) e gli chiesi di dedicarmelo.
Accettò con piacere, pur dicendomi
: - A me non piace fare disegni nelle sessioni di dedica dei libri, sebbene no in Francia la gente quasi lo esiga.
Detto questo, mi dedicò il libro con parole affettuose:
"Para Ramón, con la esperanza de serle útil. Con un abrazo. Palacios"

Mac Coy, by A H Palacios

Diedi un'occhiata al mio orologio e mi accorsi con un soprassalto che erano quasi le sette di sera e che dovevo andare immediatamente all'aeroporto di Barajas, per prendere l'aereo per Barcellona.
Andando verso la porta del suo appartamento, mentre camminavamo, Antonio continuava a mostrarmi i suoi quadri, di cui la casa era piena, e i suoi trofei.
Mi mostrò lo "Yellow Kid" che gli consegnarono a Lucca e mi raccontò che lì conobbe Milo Manara e molti altri, che Manara aveva un furgoncino nel quale passarono una notte intera chiacchierando.
Al momento di andarmene gli chiesi come avrebbe preferito che lo chiamassero, Hernández Palacios, o semplicemente Palacios e mi rispose: - Dunque, senti, mio nonno materno non ebbe figli e mio padre sì. Per questo preferisco che mi chiamino Palacios, così posso perpetuare il suo nome, che altrimenti scomparirebbe.
Ci stringiamo le mani e ci lasciamo molto cordialmente. Avvertii in quel momento che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei visto in vita. Era il 18 marzo del 1998, quasi due anni più tardi, il 29 gennaio, Antonio ci disse addio per sempre.
Una volta in strada, mi lasciai immergere nella corrente umana di Madrid, chiamai un taxi e mentre mi conduceva velocemente all'aeroporto, continuai a ricordare le storie che Palacios mi aveva raccontato, sulla sua vita e sulle sue opere, di Roncesvalles (8), del Cid, dei Viaggi di Colombo (9), Felipe II (10) e Carlos V (11), il West americano di Manos Kelly (12) e di Mac Coy (13), la rivoluzione cubana, la guerra fratricida del 1936 in Spagna e il suo personaggio Eloy, uno tra tanti... (14), e La paga del soldato (15).
Con Palacios se ne sono andate alcune pagine della nostra storia.

R. Aznar

Tarragona, 2002


(1) Drako de Gades (Rumbo Sur, Sevilla-1984)
(2) El Cid: Sancho de Castilla, Las Cortes de León (Colección Trinca: 9,18 - Editorial Doncel, Madrid-1970), La toma de Coimbra, La cruzada de Barbastro (Imágenes de la historia: 6,7,8,9 - Ikusager Ediciones S.A., Vitoria - 1982-84).
(3) Rumbo Sur. nº 1,2,3,5,6,7 (Sevilla, 1984-1990)
(4) Ukiyo è Haiku & suspense ( Edizioni Quadragono Libri, Conegliano,1975 )
(5) Sharaz-de (Milano Libri Edizioni, 1984), (Mosquito Editions, 2000), (Edizioni Di, 2001),
(6) Relatos del Nuevo Mundo: El Cerro de la Plata - La leyenda de Potosì, Las fabulosas ciudades de Arizona -Los tesoros de Cibola.(Planeta Agostini, Barcelona 1992).
(7) Antonio Hernandez Palacios. Ayuntamiento de La Palma del Condado, Huelva (1996)
(8) Roncesvalles (Ikusager, Vitoria 1979)
(9) Relatos del Nuevo Mundo :El primer viaje de Colón-Una candela lejana, El virreinato de Colón-La luz y la espada, La conquista de nueva España-El oro y la sangre. (Planeta Agostini, Barcelona 1992)
(10) Felipe II (Grupo Pandora S.A., Sevilla 1999)
(11) Carlos V (Grupo Pandora S.A., Sevilla 1999)
(12) "Manos" Kelly: "Manos"Kelly, La montaña del oro, La tumba de oro (Colección Trinca: 2,15,24 - Editorial Doncel, Madrid 1970) La guerra Cayuso (Colección Rambla nº 2, García & Bea Editores, Barcelona 1984)
(13) Mac Coy (Luky Luck - Dargaud Editeur, 1975-1999)
(14) Imágenes de la historia: Eloy uno entre muchos, Rio Manzanares, 1936 Euskadi en llamas (Ikusager Ediciones, Vitoria 1979)
(15) La paga del soldado. Revista Trinca - Editorial Doncel, Madrid 1972)

Antonio Hernandez Palacios

(16 June 1921 - 19 January 2000, Spain)  

comic art by Palacios

Born in Madrid, Antonio Hernandez Palacios studied ceramics and had an apprenticeship with a silkscreen maker. After the Spanish Civil War, Antonio Hernandez Palacios started his career designing film posters. It wasn't until 1970 that he began to create comics, making his debut with 'Manos Kelly', 'El Cid' and 'La Paga del Soldado' - of which the first two were published in France (in Mon Journal) as well as Spain (in Trinca). Starting in 1974, together with writer Jean-Pierre Gourmelen, he made the epic western 'Mac Coy', that appeared in several magazines such as Lucky Luke, Tintin, Pilote, Pilote et Charlie, as well as a series of albums published by Dargaud. In 1977, he additionally came up with 'Garin' for the weekly Pif Gadget.

Four years later, the collection 'Roland & Roncevaux' was published by Les Humanoïdes Associés. This was followed by 'Éloy', a trilogy about the Spanish War. In 1986, 'Drake' appeared in the magazine Rumbo Sur. In 1987, Antonio Hernandez Palacios illustrated Gourmelen's 'Bolivar El Libertador'. In Spain, he was present in Rumba Sur with 'Drako' in 1986.

In the 1990s he made series of albums on his own for Planeta DeAgostini, including 'El Primer Viaje de Colón - Una Candela Lejana', 'El Virreinato de Colón - La Luz y la Espada' and 'La Conquista de la Nueve España'. He also produced two albums about Carlos V and Felipe II, commissioned by the Sociedad Estatal para la Conmemoración de los Centenarios Carlos V y Felipe II. Antonio Palacios has proved himself a great artist of realistic comics, using a baroque style, articulated by the use of violently contrasting colors.