Nell’anno 1973 la Edifumetto, casa editrice specializzata in fumetti porno, uscì con un fumetto ispirato alla serie “U.F.O.” che la RAI aveva trasmesso per la TV dei ragazzi. Anziché acquistare i diritti di sfruttamento della serie, venne creata una storia che aveva una vaga rassomiglianza con essa e ad essa si ispirava, ma di fatto era completamente diversa. Al posto della SHADO c’era la “Squadra UFO”, e la base non era più a Londra ma sulle alpi svizzere.
Inizialmente non c’era nemmeno una base lunare ma una stazione spaziale; c’erano vari tipi di aerei e veicoli spaziali chiamati “intercettori” ma nulla che avesse a che vedere con i famosi veicoli con l’unico missile; c’erano sottomarini ma nulla di simile allo “Skydiver” che poteva lanciare un aereo da caccia.
E soprattutto non veniva combattuta una sola razza aliena: in ogni numero appariva una razza diversa, spesso ostile, a volte amichevole, a volte con obiettivi poco chiari.
I tre personaggi principali ricordavano in qualche modo quelli del telefilm.
In primo luogo il capitano Raul Tuis, che assomigliava volutamente a Straker (curiosità: perché un grado così basso al comando di un’organizzazione così importante?).
Poi Alma Rogers, segretaria del capitano, vagamente somigliante al tenente Ellis (però bionda). Stranamente non aveva nessun grado, e veniva semplicemente presentata come segretaria del capitano, tipo Miss Ealand. Evidentemente gli sceneggiatori avevano idee poco chiare sui gradi militari, “attendente” sarebbe stato forse più appropriato. Giovane e carina, era segretamente innamorata del capitano, il quale però sembrava non avere alcun interesse. Nei suoi pensieri a volte lui si accorgeva di quanto lei fosse giovane, dolce e carina, e in fondo era contento di averla al suo fianco. Ma si trattava sempre di pensieri volanti, e il capitano tornava subito ai suoi doveri. Alma a volte percepiva questi pensieri e continuava a sperare.
Infine il tenente James Stevenson, vice del capitano Tuis, una specie di Paul Foster (con un assurdo taglio di capelli) che collaborava con il capitano in ogni numero.
All’inizio le copertine riprendevano spesso la serie televisiva, con ritratti di Straker, Carlin e altri, e disegni dei veicoli della SHADO.
Anche nelle storie si vedevano spesso, inizialmente, veicoli tratti dalla serie. Per esempio, in almeno quattro numeri gli alieni utilizzano rotori volanti uguali a quelli televisivi; a volte si vedevano carri lanciamissili che di fatto erano gli SHADO mobili, per l’esattezza nella versione giocattolo della Dinky Toys; in qualche caso sono apparsi gli intercettori di Base Luna come veicoli passeggeri; e in alcuni numeri il capitano Tuis aveva un’auto (ne aveva una diversa in ogni numero…) che di fatto era quella di Straker ma senza le ”portiere a gabbiano” (ancora una volta la versione Dinky).
Può sembrare incredibile, ma il giornaletto andò avanti per almeno 2-3 anni con cadenza quindicinale, risultando di fatto più longevo del concorrente “I film di UFO” che viceversa pubblicava fotoromanzi tratti dagli episodi originali della serie (e quello era “veramente” UFO…!). Va aggiunto un curioso ostacolo al successo della pubblicazione: essendo la Edifumetto conosciuta per i giornaletti porno, molti ragazzini (che erano il target di UFO in Italia) avevano difficoltà a superare le perplessità degli edicolanti che spesso credevano si trattasse di una delle tante produzioni vietate ai minori di quella casa editrice…