Dall’attento esame degli scritti critici e giornalistici di alcuni protagonisti della Scapigliatura, da Rovani a Dossi, da Cletto Arrighi a Cameroni, emergono non pochi elementi di novità. Nessuna scoperta conclamata, però una più nitida foto di gruppo arricchita da qualche inedito scorcio: su fonti semidimenticate, su riviste più citate che lette – come l’arrighiana “Cronaca grigia”. Ne deriva una visione tendenzialmente unitaria del fenomeno scapigliato, qui riproposto nella sua versione milanese, rovaniana e post-rovaniana, in un reticolo di intersezioni che legano e collegano testimonianze plurime, variamente dislocate, in apparenza asimmetriche. Così appare legittimo il disegno di una bohème aperta a nuove sperimentazioni letterarie e insieme ravvivata da un costante impegno di polemica sociale. E parte attiva nelle battaglie condotte dopo il 1860 dall’opposizione democratica contro il regime della nuova Italia e contro il predominio dei moderati. Proprio per il quadro che delinea e per i ritratti che fornisce di alcuni dei maggiori scrittori scapigliati, l’opera si pone come aggiornato strumento di consultazione e di studio, utile per ripercorrere uno dei più sollecitanti movimenti della storia postunitaria.