Libro in ottime condizioni.
Torino,
anni Settanta. Nel suo pied-à-terre viene ucciso l’architetto Garrone.
Squallido personaggio che vive di espedienti ai margini della Torino
bene, Garrone fa parte di una sorta di teatrino privato nel quale Anna
Carla Dosio, la moglie di un ricco industriale, e Massimo Campi, giovane
omosessuale della buona borghesia, stigmatizzano vizi, affettazioni e
cattivo gusto dei loro conoscenti. Il commissario Santamaria si trova
così a indagare tra l’ipocrisia, le comiche velleità e gli esilaranti
chiacchiericci che animano il mondo della borghesia piemontese, tra
professionisti dalla doppia vita, dame dell’alta società affascinanti e
snob, e industriali. Sullo sfondo - ma è in realtà la vera protagonista -
vi è una Torino in apparenza ordinata e precisa fino alla noia, che
nasconde un cuore folle e malefico: «La leggendaria monotonia della
città era un’ invenzione di osservatori superficiali. Torino era una
città per intenditori» commentano gli autori (che sull’argomento la
sanno lunga).
Uscito nel 1972, La donna della domenica è il
primo e il più popolare dei libri di Fruttero & Lucentini, e resta
tuttora l’insuperato capostipite del giallo italiano. Divertente e
godibilissimo, è un romanzo paradossale e raffinato, complesso ma
leggero, che mantiene ancora intatte le sue doti di freschezza, eleganza
e fulminante ironia.