Il filo rosso che lega fra di loro gli articoli raccolti in questo volume è la difficoltà di informare per i giornalisti che possiedono l'orgoglio del proprio mestiere nel far conoscere notizie considerate scabrose e analizzarle secondo dati certi. È la difficoltà di esercitare il diritto all'informazione da parte di chi non è disposto ad accettare pedestremente la visione del mondo spesso imposta, proprio attraverso i media, dai poteri economici e politici. Da dieci anni Gianni Minà, non trovando più spazio nella televisione, conduce attraverso i film documentari e la carta stampata la sua battaglia di giornalista fuori dal coro, stigmatizzando interventi approssimativi, ambigui o reticenti e smentendo le versioni ufficiali con la forza indiscutibile dei fatti. Gli interventi raccolti in questo libro costituiscono un esercizio di controinformazione sugli avvenimenti più diversi e controversi del nostro tempo: dall'incontro con il subcomandante Marcos alla cronaca della repressione messa in atto da un segmento delle nostre forze dell'ordine al G8 di Genova nel 2001; dalle ipotesi sui meccanismi che hanno favorito gli attentati dell'11 settembre, alle rivelazioni del diplomatico Usa Wayne Smith sulla ripresa delle relazioni con Cuba che il presidente Jimmy Carter stava per firmare se non avesse perso le elezioni contro Ronald Reagan. Osservazioni spesso provocatorie, ma comprovate e mai smentite, che costituiscono uno strumento per comporre un quadro lucido del nostro tempo.

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