Il Fondo fotografico Carletti è una collezione privata costituita attualmente da oltre 100.000 tra
stampe fotografiche, negativi su pellicola, lastre in vetro di vario formato, fotografie stereoscopiche
e dagherrotipi.

Il materiale del Fondo è in parte digitalizzato e in parte censito e catalogato in attesa della completa
digitalizzazione. Scopo di questo lavoro è la pubblicazione del materiale anche a fine divulgativo e
di studio.

Il Fondo fotografico è gestito unicamente della famiglia Carletti che ne cura l’opera di digitalizzazione e coordina il lavoro di consulenti esterni, cui fanno ricorso per le attività di archiviazione della collezione. 

L’intento con cui Alessandro Carletti ha creato il Fondo nel 1960, e che lo guida nell’incrementarlo,
è quello di raccogliere immagini che sappiano raccontare le trasformazioni sociali, economiche,
politiche e urbanistiche, avvenute in Italia e in Europa nel XX secolo.
Particolare interesse rivestono nella raccolta le testimonianze di vita familiare. Notevoli, in
quest’ambito, i “reportage” con cui il tenore Francesco Tamagno ha ritratto la vita e i viaggi della sua
famiglia e la “cronaca” di vita vissuta della famiglia romana Courrier che va dal 1905 al 1938.

Numerose anche le immagini relative a eventi di grande rilievo culturale e storico, come la cerimonia
di insediamento sul soglio pontificio di papa Pio XI, o le opere di demolizione che hanno trasformato
negli anni trenta il rione Borgo a Roma. Di considerevole rilevanza anche le lastre fotografiche che
ritraggono momenti di vita nelle trincee e spostamenti di truppe sui vari fronti durante la Prima guerra
mondiale.

Il Fondo fotografico Carletti comprende anche una raccolta di circa 7.000 lastre in vetro realizzate da
missionari gesuiti nei primi decenni del 1900, che rappresentano una testimonianza iconografica di
eccezionale interesse sul percorso di apostolato e di trasmissione del sapere occidentale compiuto
dalla Compagnia di Gesù in vari paesi: Canada e Alaska in Nord America, Brasile in Sud America,
Cina, Tibet e Giappone in Asia; Iraq e Siria in Medio Oriente; Congo, Rhodesia, Madagascar e Paesi
dell’Africa Orientale. Ma il più cospicuo gruppo di lastre è quello dell’India, assieme a quello di Cina,
Tibet e Giappone.

In questi ultimi anni il Fondo si è arricchito di innumerevoli immagini scattate da viaggiatori del
“Gran Tour”, tedeschi, svizzeri e francesi.

Data la sua vastità, l’archiviazione del Fondo non è stata ancora completata.

Tra le ultime foto archiviate ci sono:

- 400 lastre con storie di viaggiatori e pellegrini in Palestina fra il 1890 e il 1910
- Foto dei primi anni del Novecento della famiglia reale inglese Windsor
- Immagini del dirigibile tedesco Zeppelin
- Immagini di vita a bordo delle Motonavi Rex, Conte di Savoia e Roma.
- Reportage fotografico di Marinetti sulla guerra di Libia nel 1911
- Foto dal fronte libico durante la guerra italo-turca
- Immagini stereoscopiche della guerra italo-austriaca
- 200 foto stereoscopiche di fine Ottocento sulla guerra dei boeri in Sudafrica. 
Tra le foto si può riconoscere Winston Churchill, corrispondente di guerra durante il conflitto e Robert Baden-
Powell fondatore dello scautismo.
- 150 foto in formato Cabinet sui regnanti europei tra il 1850 e il 1900
- Un migliaio di foto originali raccolte per data e avvenimenti di Giuseppe Volpi Conte di
Misurata, che fu governatore della Tripolitania dal 1922 al 1925, ministro delle finanze del
governo Mussolini dal 1925 al 1928, presidente della Biennale di Venezia e promotore della
1° Esposizione internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Alessandro Carletti, con le sue lanterne magiche, materiali da proiezione e lastre dipinte a mano dei
primi dell’ottocento, è membro attivo di “The Magic Lantern Society“

Il Fondo si fregia della proprietà di un filmato riguardante l’autoaffondamento dell’incrociatore
Admiral Graf Spee da parte del capitano Hans Lansdorf, avvenuto il 17 dicembre 1939 al largo di
Montevideo.

Il Fondo è stato poi arricchito di circa 250 apparecchi fotografici che coprono l’arco temporale delle
immagini fotografiche che lo compongono.
Nello specifico il Fondo Fotografico comprende i seguenti apparecchi:

- Cannocchiale astronomico Lerebours costruito nella prima metà del XIX secolo
- 2 microscopi Koristka di fine ‘800, uno nero e uno dorato, con relative scatole e lenti
- Theodolite Troughton & Simms di metà ottocento con relativa scatola
- 21 apparecchi fotografici in legno del 1800, alcuni completi di cavalletto
- 8 visori in legno per lastre o foto stereoscopiche
- Circa 100 macchine fotografiche anteguerra
- 75 macchine fotografiche anni ‘40, ‘50 e ‘60
- 11 macchine fotografiche Polaroid, tra cui i primi modelli
- 12 cineprese dagli anni ’30 agli anni ‘60
- 7 lanterne magiche con relativo materiale da proiezione
- 19 vecchi diaproiettori, episcopi e proiettori a corrente elettrica
- Circa 30 visori tra cui View Master, Cine Dux, Kino Rix, Max Stereovisor...
- Circa 60 vecchi telai in legno e metallo di differenti dimensioni
- 4 ingranditori
- Una trentina di esposimetri dagli anni ’30 agli anni ‘70
- Flash e lampade di vari tipi ed epoche
- Materiale proveniente da vecchi studi fotografici: pellicole, lastre e carte vergini, attrezzature per sviluppo e stampa e vari apparecchi di tutti i tipi.

A seguire, i resoconti sulle macro aree fino ad ora analizzate. 


Resoconto sezione Gesuiti

L’ampia sezione del Fondo fotografico Carletti relativa alle fotografie realizzate da missionari della Compagnia di Gesù (l’ordine fondato da Ignazio di Loyola nel 1534) conta ben 6463 immagini: diapositive su lastra 8,2x8,2 (le più numerose), diapositive 5x5, positivi su carta fotografica in vari formati, fotografie e stampe artistiche in formato cartolina.
Molte delle lastre 8,2x8,2 sono custodite in buste coeve sulle quali il creatore del Fondo ha spesso riportato a matita le didascalie delle lastre, o ne ha ideate di proprie, a descrizione dei soggetti rappresentati.
Le lastre documentano il percorso di apostolato e divulgazione del sapere dei Gesuiti in molte parti del mondo. L’India e la Cina, con 983 e 680 lastre, sono i paesi più rappresentati. 241 sono le lastre che riproducono viaggi in Alaska e Canada, 206 quelle relative a paesi africani quali Ruanda, Congo, Kenya, Siria, Rhodesia e Africa australe, 197 riguardano Giava e 118 il Giappone. Molto minore l’entità della documentazione iconografica su Brasile e Madagascar e le riproduzioni di carte geografiche e tabelle statistiche.
Discorso a parte merita la città di Roma, riprodotta in 564 immagini, tra lastre 8,2x8,2 in bianco e nero o colorate a mano, e diapositive 5x5 a colori.
Le immagini impaginate come cartoline sono 584; alcune sono sciolte, altre sono raccolte in buste complete dell’indirizzo di mittente e destinatario, manoscritto e/o stampato.
2388 immagini con riferimenti insufficienti per i curatori sono state classificate come “varie”; in quest’ampia sezione sono compresi centinaia di ritratti di missionari, di cui solo pochi sono accompagnati da didascalie che ne riportano il nome.
Un aiuto per la datazione di qualche lastra – non molte purtroppo - può venire da alcune stampe del Fondo realizzate su carta fotografica, e corrispondenti alle lastre di cui sopra, ma dotate di didascalie con data e descrizione del soggetto rappresentato. 

Resoconto sezione Francesco Paolo Michetti

La sezione del Fondo fotografico Carletti relativa a Francesco Paolo Michetti è costituita da 51 negativi e diapositive su vetro, in gran parte formato 9x12 tranne 4 che sono in formato 10x15.
Francesco Paolo Michetti (1851 - 1929) è stato pittore e fotografo italiano. Raggiunse la fama internazionale nel 1877, quando espose a Napoli la tela del Corpus Domini (acquistata dall'imperatore Guglielmo II di Germania). La sua fama si consolidò con le opere successive: il Voto (1880, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), ispirata alla festa di san Pantaleone a Miglianico, Lungo il fiume paterno o Il dileggio (1888, Chieti, Museo Palazzo de' Mayo) e La figlia di Iorio (1895, Pescara, Biblioteca Provinciale), il cui tema ispirò anche la tragedia di Gabriele d'Annunzio. Nel 1898 partecipò alla Esposizione generale italiana.
Come molti pittori dell'epoca, Michetti si era anche interessato alla fotografia, inizialmente, nel 1871, solo come procedimento per lo studio dal vero dei soggetti dei suoi quadri, poi anche come nuovo e autonomo mezzo espressivo, avvalendosi anche di interventi grafici diretti sulle stesse matrici fotografiche.
Il Michetti fu anche l'ispiratore e l'iniziatore di un cenacolo artistico di rilevanza nazionale che da lui prese nome e che, a partire dalla fine dell'Ottocento, iniziò a riunirsi nel convento di Santa Maria del Gesù di Francavilla al Mare, che il pittore aveva acquistato e che oggi è noto come Convento Michetti. Lo frequentarono tra gli altri Gabriele D'Annunzio, Francesco Paolo Tosti, Basilio Cascella e Matilde Serao.
Alcuni negativi della sezione relativa a Francesco Paolo Michetti presentano didascalie che ne consentono la datazione. Su 3 negativi sono specificati alcuni dettagli in aggiunta alla data, come per esempio “mattino sereno calmo 29 Aprile 914 - 3 secondi”. Le immagini hanno per soggetto l’autore stesso, alcune sue tele, persone e ambienti naturali.
Completano la sezione 2 stencil in lega metallica e 5 studi preparatori a matita, di cui uno corredato da una didascalia scritta a matita. 


Resoconto sezione Aldo Pompejani

La sezione del Fondo fotografico Carletti costituita dalle immagini attribuibili al fotografo Aldo Pompejani è una delle più rilevanti della collezione, sia dal punto di vista numerico che qualitativo.
Purtroppo sul fotografo in questione non esiste alcuna pubblicistica. Il creatore del Fondo acquisì un contenitore nel quale, accanto a fotografie prive di firma, ce n’erano altre con apposto il timbro a secco “Aldo Pompejani”; altre ancora avevano didascalie scritte a matita, seguite dalla firma del fotografo e talvolta dall’indirizzo (via Paolo Emilio 32, Roma) del suo studio. L’attribuzione al Pompejani delle numerose immagini senza firma o altri contrassegni identificativi avviene quindi per contiguità o per assimilazione stilistica e/o tematica, oppure per il riconoscimento in alcune foto di persone appartenenti alla famiglia del fotografo.
L’interesse della sezione Pompejani risiede nell’attitudine del fotografo, che sceglie di documentare il suo tempo, in prevalenza la seconda metà degli anni Trenta, con centinaia di scatti che fermano momenti pubblici e privati. Le foto di viaggi, prevalentemente in città dell’Italia centrale e meridionale, si alternano a quelle di avvenimenti di interesse storico, come le parate in occasione della venuta di Hitler a Roma. Moltissime fotografie ritraggono manifesti o prime pagine di quotidiani italiani e stranieri.
La maggior parte delle 4630 fotografie che costituiscono la sezione Pompejani sono positive in bianco e nero, formato 6x9, probabilmente realizzate con la tecnica della stampa a contatto, e sono raccolte in contenitori ad anelli non coevi. In numero molto minore sono le fotografie in altro formato, spesso 9x14 o 12x16; alcune di queste ultime sono incollate su cartoncino. Le fotografie in formato 6x9 recano tutte la data, apposta con timbro sul retro, di un periodo compreso tra il 1934 il 1940, con la sola eccezione di quella di un dirigibile Zeppelin, datata a matita “1-2-33”. Qualche rara foto presenta una didascalia scritta a matita con l’indicazione della località ritratta.
Tre le località prese a soggetto, quelle che ricorrono con maggiore frequenza sono Roma, Firenze, Milano e Napoli. Ma ci sono anche foto di viaggi fatti da Pompejani a Padova, Pisa, Marina di Pisa, Livorno, Viareggio, Montecatini, Lucca, Siena, Settignano, Orvieto, Anzio, Sulmona, Formia, Civitavecchia. 


Resoconto sezione Ginori Conti

La sezione del Fondo fotografico Carletti relativa a Piero Ginori Conti è costituita da 512 immagini tra negativi e positivi in vari formati, che riproducono momenti della vita personale e politica dell’imprenditore, viaggi, ritratti di familiari e amici, riproduzioni di opere di editoria e d’arte della collezione Ginori Conti.
Piero Ginori Conti, Principe di Trevignano (1865 - 1939) è stato un imprenditore e politico italiano. Nel 1904 ha assunto la guida degli stabilimenti per l’estrazione dell'acido borico, costruiti dal bisnonno della moglie a Larderello, dando una nuova svolta all'attività degli stabilimenti con l'utilizzo del vapore naturale per produrre energia elettrica. Il principe Ginori Conti, più volte deputato di Volterra e nominato senatore del Regno nel 1919, fu assistito dal primogenito Giovanni, dottore in chimica e direttore generale degli stabilimenti, e dall'ultimogenito Federigo, vicedirettore generale e direttore del laboratorio di ricerca aperto nel 1938.
La maggior parte delle immagini è costituita da negativi su lastra di vetro, formato 9x12 (solo qualche 6x9. Lastre di formato più grande, in maggioranza 18x24, riproducono statuette e vasi orientali, e molti di questi negativi sono colorati a mano. Un numero esiguo di fotografie positive, stampate su carta o cartoncino, perlopiù a cura dello studio Schemboche di Firenze, ritrae il principe, il figlio Giovanni, Florestano di Lardarel o altri esponenti della famiglia.
Nelle fotografie che documentano il viaggio di Piero Ginori Conti negli Stati Uniti nel settembre del 1926, la datazione delle immagini è resa possibile da didascalie manoscritte. 

Resoconto sezione Giuseppe Volpi, Conte di Misurata

Il Fondo fotografico Carletti conserva un numero notevole di fotografie, prevalentemente negativi di Giuseppe Volpi, Conte di Misurata (1877 - 1947), imprenditore che ha ricoperto le cariche di governatore della Tripolitania italiana, Ministro delle Finanze e presidente di Confindustria dal 1934 al 1943.
In particolare sono 1074 i negativi su pellicola, formato 4x5 raccolti in un album originale coevo, in cui i soggetti delle fotografie (crociere compiute dal Volpi tra il 1930 e il 1951) sono appuntati a matita, cosa che permette una precisa collocazione temporale e geografica delle immagini.
Sulle 54 pagine di un secondo album sono raccolte altre 180 fotografie, sempre riconducibili al Volpi, positive e di vario formato (4x6, 8x11, 12x16, 17x23) riproducenti momenti di vita e viaggi dell’uomo politico e della sua famiglia.
A questa sezione appartengono altre fotografie sciolte, come ad esempio una datata 18 aprile 1926 che ritrae Giuseppe Volpi in “Visita alla Centrale Termoelettrica”, e 13 negativi formato 6x9. 


Resoconto sezione Vianini

Il patrimonio iconografico del Fondo fotografico Carletti comprende 515 negativi, in massima parte su vetro con stampa in gelatina al bromuro d’argento, attribuibili agli imprenditori Vianini, la cui impresa industriale di manufatti in cemento nasce nel 1890, per espandersi poi grazie soprattutto al successo di una nuova tecnica di precompressione dei tubi in calcestruzzo. L’impresa ne elabora il brevetto sul finire degli anni Venti; seguono commesse importanti, come l’Acquedotto Pugliese con i suoi oltre 250 km di tubi.
La sezione dei negativi Vianini non si limita a documentare le attività imprenditoriali della famiglia con foto di cantieri, capannoni, serbatoi; sono molte le lastre che riproducono viaggi, scene di vita familiare e ritratti a mezzo busto e a figura intera di parenti e amici.
La maggior parte delle lastre sono in formato 6x9. Molte anche quelle 9x12. Un piccolo numero ha formato 13x18. Lo stato di conservazione è sia buono che cattivo; infatti due lastre sono rotte e alcune hanno vari gradi di ossidazione. I negativi sono contenuti in scatoline coeve, molte delle quali provviste di didascalia manoscritta in cui sono specificate date e luoghi e spesso anche i soggetti rappresentati come nel caso della famiglia Ghino. In due casi, per le lastre intitolate “Bengasi 1926” e per quelle intitolate “Villino De Cesaris 1926” – la didascalia è stampata su nastro incollato sulla loro scatolina.
Nella sezione Vianini è compresa anche una fotografia in bianco e nero, stampata su carta, formato 18x23, incollata su cartoncino, rappresentante un cantiere.


Resoconto sezione Famiglia Courrier

La sezione del Fondo fotografico Carletti relativa alla famiglia Courrier è costituita da 293 fotografie stereoscopiche su vetro, positive in bianco e nero, in formato 5x10, e da una diapositiva su lastra in formato 6x9 in bianco e nero. I Courrier in questione potrebbero essere quelli che furono titolari dell’omonima cartiera, oggi cartiera A. Mancini, fatta edificare da Giuseppe Courrier nel 1832 su un’isola minore del fiume Liri. Lo stato di conservazione delle lastre varia dall’ottimo al mediocre, ma quelle in buono stato sono la maggioranza. Le immagini sono raccolte in un contenitore non coevo, divise per data e avvolte in fascette in carta realizzate dai curatori. La datazione precisa e la determinazione dei soggetti rappresentati è permessa dal fatto che tutte le lastre presentano annotazioni scritte con un pennino su targhette in cartoncino e incollate sulla porzione di lastra compresa tra le due immagini gemelle tipiche della stereoscopia. 
Il periodo rappresentato dalle lastre va dal 1905 al 1941. Le immagini documentano prevalentemente momenti di vita familiare e conviviale, come viaggi (anche in crociera sul Rex, nel 1938), feste, matrimoni, gite fuori porta (per esempio una “Favata” nel maggio 1919). Sono molte anche le lastre che fermano momenti di interesse storico: l’Esposizione di Roma del 1911, la piena del Tevere del 1915, o quelle che ritraggono l’innalzamento del monolito nel Foro Mussolini nel settembre 1932. 


Resoconto sezione Francesco Tamagno

Appartiene al patrimonio del Fondo fotografico Carletti un mobile per la visione di lastre stereoscopiche attribuibile al tenore Francesco Tamagno (1850 - 1905).
Francesco Tamagno fu il protagonista alla prima assoluta alla Scala dell'Otello di Giuseppe Verdi il 5 febbraio 1887, ruolo che divenne in seguito il suo cavallo di battaglia. Fu inoltre il primo Gabriele Adorno nella seconda versione del Simon Boccanegra di Verdi nel 1881 sempre alla Scala. A differenza di Verdi, Tamagno viaggiò molto in giro per il mondo esibendosi anche oltreoceano in città come Montevideo, Chicago, Buenos Aires, Città del Messico e al Metropolitan Opera di New York nel 1894 dove riscosse un enorme successo.
Il mobile si compone di due parti: una cassettiera in cui sono riposte 266 lastre stereoscopiche che ritraggono momenti di vita quotidiana e viaggi del tenore e della sua famiglia, e un visore stereoscopico con cui è possibile vedere le lastre, posizionate in corrispondenza delle lenti, attraverso un sistema di leve che estraggono di volta in volta le lastre da ogni cassetto.
La spiegazione del funzionamento del visore è stampata in lingua francese su una placca in ottone bianco apposta sul visore. Su un’altra placca metallica, sottostante, sono impressi a sbalzo nomi che probabilmente appartengano ai fabbricanti dell’apparecchio e al suo distributore in Italia; tale placca presenta piccole zone in cui l’arrugginimento rende difficoltosa la lettura di alcune lettere dei nomi. Attaccata a un pomello che consente l’apertura della cassettiera c’è una placca in avorio di forma ellittica; su di un verso compare scritto a mano “mobilino stereoscopico”, e sull’altro verso, sempre scritto a mano “Tamagno”.
La cassettiera misura 90x36x36 cm, il visore 30x25x25 cm. Il mobiletto si presenta in buone condizioni e non ha mai avuto bisogno di restauro. Le lastre, tutte in buone o discrete condizioni, sono in vetro, formato 13x6 cm.
Su di un catalogo del 1931, realizzato per conto della ditta di strumenti fotografici Jules Richard, compare un mobiletto, chiamato Taxiphote normal, molto simile sia nell’aspetto che nel funzionamento, a quello contenente le lastre impresse da Tamagno. 


Resoconto sezione lastre fotografiche di una famiglia svizzera 

Sono del Fondo fotografico Carletti 346 lastre stereoscopiche su vetro realizzate da una coppia svizzera di cui è presente un ritratto fotografico.
Le lastre, in formato 5x10, tutte in ottimo stato di conservazione, sono raccolte in due contenitori distinti: nei cassetti di un mobiletto modello Taxiphote, dotato di visore stereoscopico (le dimensioni della cassettiera sono 22x27x27 cm) e in una cassettiera sprovvista di visore, le cui dimensioni sono: 40x30x28 cm
Soggetto delle immagini sono i numerosi viaggi compiuti dalla coppia in un periodo compreso tra il 1900 e il 1934. Le località meta dei viaggi sono indicate da scritte con il pennino, in lingua francese, su targhette apposte sui cassetti: Trieste, Fiume, Zara, Spalato, Sebenìco, Durazzo, Malta, Corfù, Venezia, Roma, Napoli, Agrigento, Siracusa, Messina, Catania, Taormina, Ragusa, Palermo, Monreale, Trapani, Segesta, Selinunte. Molte lastre hanno una didascalia scritta nella parte del vetro compresa tra le due immagini gemelle. 

Resoconto dell’album della Scuola complementare Aldrovandi

L’album di fotografie de “La Regia Scuola Complementare V. Aldrovandi di Bologna nell’anno scolastico 1924-1925 - Omaggio degli Insegnanti alla Preside signora Professoressa Pia Marchi Pazzi, in occasione della Sua promozione a Preside dell’Istituto magistrale di Cagliari” è un album coevo, con iscrizione decorata a colori e scritta a pennino rosso e blu su rettangolo di cartoncino incollato sulla copertina dell’album.
Su 40 pagine sono incollate 29 fotografie che ritraggono i professori, la presidenza, la segreteria, dieci classi, una gita culturale a Firenze, una classe di studenti forniti di cavalletti per “lo studio della natura”, un gruppo di cinque fotografie, datate giugno 1925 che documentano la visita di Re Vittorio Emanuele III alla scuola, in occasione della posa della prima pietra del campo polisportivo dell’istituto e quattro fotografie rappresentanti allievi che fanno il saluto romano alla bandiera in occasione dell’ultimo giorno di scuola.
L’album, che ha una rilegatura a filo commissionata dal creatore del Fondo, è in condizioni discrete per quanto riguarda le copertine e le pagine interne, che presentano però qualche rara macchia sul cartoncino su cui sono incollate le fotografie, tutte integre e in buone condizioni. 


Resoconto due album Scipio Slataper

Sono patrimonio del Fondo Carletti due album fotografici firmati da Scipio Slataper, ciascuno dei quali raccoglie 12 fotografie in bianco e nero, virate seppia, formato 8x11.
Le pagine degli album, in buono stato di conservazione, formato 13x16, sono in cartoncino, con finestra centrale tipo passe-partout, e sono rilegate con cordoncino lungo il dorso.
Tutte le fotografie sono corredate da didascalie scritte a mano da Slataper, sulla parte sottostante le foto, con un pennellino bianco, lo stesso utilizzato per la dedica “Alla carissima Lydia - Lo zio Scipio” presente in seconda di copertina su entrambi gli album. 
Nello spirito della collezione creata dai coniugi Carletti, quello di collocare le immagini in un quadro più ampio in cui trovino posto sia gli strumenti utilizzati per realizzarle sia i materiali che le inquadrano nel contesto in cui sono nate, è presente in questa sezione un libro affiancabile alle fotografie dei due album di Slataper; autore di questo libro, in buono stato di conservazione, è Filippo Tommaso Marinetti. 

Questa è la trascrizione completa delle didascalie a corredo delle 24 fotografie:

Album 1
Marinetti Gray Corradini Jean Carrère Castellini Nel deserto al di là di Bu-Meliana Gargaresh - un attendamento 
Gargaresh - un marabutto 
Gargaresh - parco d’artiglieria 
Gargaresh un carro del 1° genio 
Una via a Tripoli 
La moschea Caramanli 
La mantellina impermeabile 
Tripoli - il mercato del pane 
Tripoli - trasporto di vettovaglie 
Cannone turco del forte Hamidié 

Album 2
Sciara Sciat - una batteria scudata 
Sciara Sciat - in trincea 
Sciara Sciat - in trincea 
Alla caserma di cavalleria - il maggiore Carlo Verani 
Sciara Sciat - al comando: Fuoco! 
Una tomba dei Caramanli 
Sentinelle alle tombe dei Caramanli 
In trincea - soldato che scrive 
Spie arabe tratte in arresto 
Al combattimento di Sidi Mesri - 12 Novembre 1911 - la batteria scudata Di Suni 
Il capitano Di Suni - Civinini - Castellini - in trincea - al combattimento di Sidi Mesri Predoni arabi arrestati 


Resoconto sul visore stereoscopico a colonna Marzocchi

Nel Fondo Fotografico Carletti è presente uno stereoscopio a colonna Marzocchi; all’interno si trovano 56 lastre stereoscopiche con “Scene ed episodi della guerra Italo-Austriaca 1915-1918”. come recita un’iscrizione apposta frontalmente su di una targa in ottone.
Altri visori dello stesso tipo per forma e contenuto (che si trovano presso il Liceo Galvani di Bologna, il Liceo classico Garibaldi a Palermo e il Museo Civico del Risorgimento L. Musini a Fidenza) contengono 60 lastre. È presumibile quindi che il contenuto dell’esemplare presente nel nostro Fondo non sia completo; inoltre in questo è assente la targa in ottone con la scritta “Luigi Marzocchi - Milano - viale Abruzzi 1022”, che invece compare nei tre esemplari sopra elencati.
Aggiungo che alcune delle lastre presenti nello stereoscopio a colonna sono parte del “Complesso documentale Collezione fotografica Prima guerra mondiale” (codice: IT-ACS- AS0001-0004489-000999), conservato nell’Archivio Centrale dello Stato.
Lo stereoscopio contiene 56 lastre su vetro 6x13 (gelatina bromuro d'argento, alcune con viraggio seppia), montate su telaio metallico, con didascalie stampate sul bordo superiore dell'immagine. Alcune presentano una coloritura aggiunta a pennello: il blu è utilizzato soprattutto per i paesaggi montani o marittimi, il giallo insieme al rosso è usato per colorare esplosioni e scene di battaglia.
Il visore stereoscopico a colonna Marzocchi ha la forma di un parallelepipedo in legno, 25x25x63 cm, con base modanata e pannello superiore incernierato e sollevabile, dotato di due oculari posti sulla parte frontale dello strumento. La messa a fuoco è laterale, regolabile tramite pomello. Le lastre all’interno sono fissate tramite telaio metallico incernierato su di un perno rotante. Mediante una manopola esterna posta in alto, sul lato destro, è possibile far girare le lastre intorno al perno per collocarle esattamente in corrispondenza degli oculari per una corretta visione. L’apparecchio è dotato di un sistema di illuminazione elettrica con lampadina, schermata da un vetro smerigliato, posta sulla parete posteriore, tale da permettere l’osservazione delle immagini in trasparenza.
Nell’esemplare presente nel Fondo le lastre non sono disposte secondo il corretto ordine numerico e cronologico (difetto cui credo sia necessario porre rimedio). Due mostrano segni evidenti di rottura. Il mobiletto ligneo non è stato mai sottoposto a restauro, né nel suo aspetto esterno, né nel meccanismo interno che ne garantisce il funzionamento. È comunque in un buono stato di conservazione

Le lastre contenute nello stereoscopio, non ordinate cronologicamente, sono le seguenti: 

1) Guerra italo - austriaca
Offensiva austriaca del Piave - Giugno 1918 - Candelù - Gloriosi Fanti della Brigata Veneto dopo tre giorni di dura lotta
2) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Fossalta - Giugno 1918 - Posizione di mitragliatrici in prima linea
3) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Vallone Carsico Agosto 1917 - Mortaio da 280 in azione a Case Boneti
4) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Carso - Quota 144 - Giugno 1917 - Truppe di rincalzo sul rovescio Nord
5) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Carso - Giugno 1917 - Veduta di q. 144 dopo i bombardamenti austriaci (i ricoveri del 12°Bersaglieri)
6) Guerra italo - austriaca
Trentino Altipiani - Monte Cengio Febbraio 1918 - Baraccamenti e ricoveri aggrappati alle rocce
7) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Carso - Vippacco - Agosto 1917 - Rovine della Chiesa di Savogna
8) Lastra sprovvista di didascalia
9) Guerra italo - austriaca
Giudicarie Val di Ledro - Febbraio 1917 - Nostre pattuglie in perlustrazione presso il Lago di Ledro
10) Guerra italo - austriaca
Trentino - Tra Adige e Garda - Malga Zures - Aprile 1918 - Pistola mitragliatrice in azione (in fondo la riva del lago)
11) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Fossalta - Giugno 1918 - Dopo la fuga del nemico riattivazione di ponti
12) Guerra italo - austriaca
Presso Ferrara - Giugno 1918 - Campo provvisorio di concentramento - Prigionieri catturati durante la battaglia del Piave
13) Guerra italo - austriaca
Trentino - Altipiani - Monte Cengio - Febbraio 1918 - Piccola guardia all’imbocco di una galleria
14) Guerra italo - austriaca
Brenta e Piave - Monte Grappa - Settembre 1918 - Attendamenti lungo la mulattiera del Boccaor
15) Guerra italo - austriaca
Visita di S.M. il RE a Trieste - 10 Novembre 1918 - La popolazione acclama il Sovrano al Palazzo del Governatore
16) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Cortellazzo - Luglio 1918 - In prima linea sull’argine destro del Piave
17) Battaglia di Vittorio Veneto - 2 Novembre 1918 - Pordenone - Il paese poco dopo la fuga del nemico
18) Guerra italo - austriaca
Tra Brenta e Piave - Monte Grappa - Settembre 1918 - Baraccamenti sul Monte Boccaor
19) Guerra italo - austriaca
Tra Brenta e Piave - Monte Grappa - Boccaor - Settembre (data incompleta) - Strade scavate nella roccia sul rovescio del massiccio
20) Guerra italo - austriaca
Trentino - Altipiani - Monte Valbella - Gennaio 1918 - Truppe della valorosa Brigata Sassari dopo l’azione
21) Guerra italo - austriaca
Campo di S. Pelagio (Padova) - Avanti il raid su Vienna - Agosto 1918 - Lo S,V.A. del Maggiore Gabriele D’Annunzio e del Capitano Palli
22) Guerra italo - austriaca 
Battaglia di Vittorio Veneto Tra Udine e Campoformio - Colonne interminabili di prigionieri
23) Guerra italo - austriaca
L’armistizio. Ore 12 del 4 Novembre 1918 - Al Tagliamento - Ammassamento di truppe austriache prigioniere
24) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Caso - Pecinka - Novembre 1916 - Rincalzi sulla linea del fuoco durante la battaglia del 2 Novembre
25) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Medio Isonzo - Canale - Agosto 1917 - Feriti nostri e austriaci trasportati sui camion agli ospedali
26) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Vallone Carsico - Dicembre 1916 - Attendamenti sul pendio del Nad-Logem (Paljkisce)
27) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Medio Isonzo - Presso Canale - Agosto 1917 - Movimento stradale durante l’azione della Bainsizza
28) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Vallone Carsico - Ottobre 1917 - Teleferica a quota 208 sud - In basso il vallone
29) Guerra italo - austriaca
Trentino - Altipiani - Azione sul Monte Valbella - Gennaio 1918 - Durante la battaglia - Rincalzi presso Cima Echar
30) Guerra italo - austriaca
Tra Brenta e Piave - Monte Grappa - Marzo 1918 - Costruzione di nuove strade a Canal Meda
31) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Durante l’azione sulla Bainsizza - Settembre 1917 - Rincalzi - Artiglierie - Rifornimenti verso le linee del fuoco
32) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Medio Isonzo - Agosto 1917 - Costruzione delle rampe di ponti di barche
33) Guerra italo - austriaca
Trentino - Altipiani - Monte Cengio - Febbraio 1918 - Piccola guardia all’imbocco di una galleria
34) Guerra italo - austriaca
Cadore - Marmolada - Passo Ombretta - Gennaio 1918 - Alpino in vedetta fra le nevi oltre i 3000 metri
35) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia Carso - Veliki Kribak - Maggio 1917 - Pezzo da marina in una dolina
36) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Fossalta - Giugno 1918 - Postazione celere di autocannoni durante la battaglia
37) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Laguna di Grado - Luglio 1918 - Osservatorio della Reale Marina
38) Guerra italo - austriaca
Adamello Giugno 1917 - Scarico di munizioni dalle vette
39) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Laguna di Grado - Idroplano di ritorno da un’incursione
40) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Carso - Lago di Doberdò - Febbraio 1917 - Ricoveri in una dolina
41) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Musile - Nostra controffensiva - Luglio 1918 - Passaggio delle truppe dalla passerella n.5
42) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Canale - Settembre 1917 - Feriti in barella presso la riva dell’Isonzo
43) Guerra italo - austriaca
Tra Brenta e Piave - Monte Pertica - Marzo 1918 - Una vedetta tra le nevi nelle trincee di prima linea
44) Guerra italo - austriaca 
Fronte Giulia - Monte Corada - Agosto 1917 - Traino di un obice da 280 verso Liga
45) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Capo Sile - Gennaio 1918 - Batterie da marina su chiatte lungo il canale del Sile
46) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Laguna di Grado - Luglio 1917 - Un M.A.S. cacciasommergibili in esplorazione
47) Guerra italo - austriaca
Trentino - Val di Lagarina - Agosto 1918 - Rovine di Serravalle
48) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Fornaci di Fossalta - Giugno 1918 - Rincalzi lungo la strada di Ponte Piave
49) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Fornaci di Fossalta - Giugno 1918 - Durante la battaglia - Bersaglieri in collegamento
50) Guerra italo - austriaca
Tra Brenta e Piave - Col Moschin - Giugno 1918 - Traino sul monte di pezzi d’artiglieria da 105 m/m
51) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Gorizia - Luglio 1917 - Un guado di artiglierie nell’Isonzo
52) Guerra italo - austriaca
Fronte Giulia - Carso - Castagnevizza - Marzo 1917 - Una nostra trincea di prima linea
53) Guerra italo - austriaca
Adamello - Ghiacciaio del Mandrone - Giugno 1917 - Gallerie scavate nella neve
54) Guerra italo - austriaca
Offensiva austriaca del Piave - Giugno 1918 - Candela - Una nostra prima linea e cadaveri austriaci davanti alla medesima
55) Guerra italo - austriaca
Adamello - Passo della Lobbia - Giugno 1917 - Baraccamenti e ricoveri
56) Guerra italo - austriaca
Basso Piave - Losson - Fossalta - Giugno 1918 - Il valoroso 9° Bersaglieri ciclisti trincerato lungo la strada
giugno 1918 - Il valoroso 9° Bersaglieri ciclisti trincerato lungo la strada


Resoconto sezione Motonavi 

Il gruppo "Motonavi" è costituito da 99 fotografie, di cui 11 in formato cartolina postale (9x14) e le restanti in formati vari (12x17, 18x24, 23x30). Le fotografie, eccezion fatta per le cartoline, sono quasi tutte dotate di didascalia sul verso in cui si aggiunge a una parte timbrata, una stampata o scritta a penna o a matita e contenente indicazioni sul soggetto e spesso anche con la data dello scatto. 10 fotografie riportano, oltre alla didascalia sul verso, anche una sul recto, stampata, che descrive il soggetto dello scatto. Le fotografie riproducono scene di vita di bordo, personale dell'equipaggio, dettagli tecnici come le caldaie e il giroscopio. Nel gruppo sono riprodotte immagini delle seguenti motonavi: Rex, Conte di Savoia, Augustus, Vulcania, Duilio, Conte Biancamano. Le fotografie sono tutte in buone o ottime condizioni, in bianco e nero, alcune con un leggero viraggio seppia. Sono conservate in buste trasparenti contenute in due raccoglitori ad anelli. 


Resoconto sezione Zeppelin 

Il gruppo di fotografie "Zeppelin" è costituito da 61 fotografie stereoscopiche su cartoncino, formato 6,5x13, in bianco e nero virato seppia. Sono tutte provviste di una propria titolazione stampata in lingua tedesca. Le prime 30 sono numerate. Le fotografie ritraggono lo Zeppelin in  volo, in fase di atterraggio e di entrata in un hangar, e mostrano anche membri dell'equipaggio, i loro alloggi, e un gruppo di passeggeri. Inoltre si può vedere la gondola motore e altri dettagli tecnici. Le fotografie sono contenute in una scatola di cartone non originale, in cui è riposto anche un visore stereoscopico di metallo su cui compare la scritta a sbalzo "ZEPPELIN". Le fotografie, tutte con una leggera curvatura, sono in buone condizioni tranne due che presentano macchie di umidità sui bordi e una che ha un’evidente piegatura. Il visore è funzionante ma di modesta utilità non essendo regolabile. Nella parte posteriore il visore presenta alcuni punti in cui la vernice nera che ricopre l'oggetto è venuta via. 


Resoconto sezione Francescani in Palestina

Una piccola ma significativa sezione del Fondo Fotografico Carletti è composta da fotografie realizzate da missionari Francescani. Si tratta di 162 lastre su vetro impresse dai Francescani in Palestina. Le lastre, di formato 8,5x10 hanno quasi tutte una propria didascalia manoscritta che ne descrive il soggetto. 


Resoconto sezione Roma 

Il materiale fotografico di questa sezione è composto da moltissime immagini su vari supporti, recuperate a Roma e in altre città europee, e scattate da turisti occasionali. Queste fotografie, mai pubblicate, presentano un quadro nuovo, originale e autentico della storia architettonica e urbanistica della capitale negli ultimi due secoli. Attraverso questa documentazione viene storicamente descritto lo smembramento del centro storico nelle sue varie fasi, in particolare durante il periodo umbertino, quando vengono "liquidati" i quartieri della zona di Borgo e di Piazza Venezia, e mostrata quindi la retorica imperiale che dà il via alla nascita delle borgate e alla crescita abnorme della città. Queste fotografie non si propongono di denunciare, anche se in forma nuova, un dissesto urbanistico attraverso le immagini di una Roma ancora viva nella memoria, ma vuol fornire una testimonianza di notevole peso estetico e morale. In queste fotografie si incontra una Roma "sparita" ricca di suggestioni, che ancora oggi mostra il volto di una città che ha saputo assimilare e far proprie civiltà diverse e lontane fra di loro nel tempo e nello spazio. Il fascino di Roma, e questo materiale dovrebbe costituirne una valida conferma e documentazione, sta nel fatto che nella città si sono stratificati millenni di operosa civiltà umana, dalla Repubblica alle vestigia imperiali, dalle catacombe allo splendore rinascimentale e ai fasti del barocco secentesco; e poi ancora il breve periodo della dominazione napoleonica con le opere di Valadier, la calata dei piemontesi, i "buzzurri" che danno vita alla Roma umbertina, la nascita di via Nazionale e di via Veneto. Le fotografie, che rappresentano aspetti ancora inediti della vita della capitale, soprattutto di fine ottocento e primo novecento, riescono a evidenziare l'autentico carattere di Roma, non una città conservatrice come Firenze e Venezia, ma, come scrisse Piovene, una città "eterna e provvisoria insieme, bigotta e liberale, vecchia e giovane, papalina e monarchica, incerta ancora tra gli antichi borghi e i quartieri alti ".